
Visitare Mombaldone, uno dei Borghi Più Belli d’Italia nella Langa Astigiana
Esistono luoghi che hanno il sapore della fiaba, ideali per ritagliarsi una giornata o un pomeriggio in una “dimensione altra”, lontano dalla confusione e dai vorticosi impegni di tutti i giorni.
Uno di questi è Mombaldone, uno dei Borghi Più Belli d’Italia della Langa Astigiana, non lontano dal confine con la Liguria, un suggestivo scrigno dal fascino medievale che mi ha permesso di trascorrere ore davvero piacevoli.
Ed è con la stessa emozione di quei momenti che vi accompagno a scoprire cosa visitare a Mombaldone partendo in un viaggio immaginario dalla stazione ferroviaria, sulla linea Savona-Alessandria.
Da qui, il borgo arroccato ancora non si ammira in tutto il suo splendore ma già si scorge, con occhio attento, salendo lungo la strada che lo collega a valle.
Lo scenario è bucolico: Mombaldone, infatti, sorge in una zona dove, oltre al verde delle colline e dei prati, spiccano anche gli inconfondibili calanchi della Valle della Bormida, particolari “creste di tufo” che delineano il paesaggio e lo rendono ancora più interessante da esplorare.
Cosa vedere e fare a Mombaldone
La Passeggiata degli Orti
E’ un borgo semplice il cuore medievale di Mombaldone, che non attrae il turista per un “imperdibile monumento” ma per la sua atmosfera unica, rilassata, lenta e piacevole, quel luogo dove rifugiarsi (magari la domenica) e non guardare più l’orologio.
A me è capitato proprio così mentre arrivavo al cospetto delle antiche mura difensive (si tratta dell’unico borgo del territorio che può ancora vantare la cinta muraria originaria) e il mio sguardo veniva subito catturato dalla “Passeggiata degli Orti“, un’oasi di verde e di fiori ombreggiata e attrezzata con panchine dove fare una sosta ascoltando il fruscio del vento, il cinguettare degli uccellini e osservare la pianura verdeggiante che, al di sotto, si estende a perdita d’occhio: è vero, assomiglia a un racconto più che a “qualcosa di reale” ma vi assicuro che è proprio così che ho trascorso un tempo imprecisato appena giunta a Mombaldone!
Il borgo medievale
Ed ecco poi l’ingresso al borgo vero e proprio, dall’impianto lineare, che si sviluppa su un’unica strada centrale lastricata e si dirama in pittoreschi vicoletti dove “ogni angolo è una sorpresa”: in particolare, passando per la Portiola e il Palazzo della Fortezza (caratteristico edificio storico che oggi è il rinomato ristorante “L’Aldilà”, ristoro per il viandante) si scende fino al fiume.
Oltrepassata la porta ad arco acuto, ci si immerge nella quiete del piccolo paese, dove affascinano gli antichi edifici medievali e rinascimentali perfettamente conservati, abbelliti da coloratissimi vasi di gerani e cespugli di rose.
Un tripudio di bellezza che scalda il cuore. Il mio consiglio è di soffermarsi a osservare e a immortalare.
Proseguendo lungo la via principale, si raggiunge Piazza Umberto I, il salotto del borgo, dove svettano la Chiesa di San Nicola risalente al 1790, dalla facciata color pastello e pianta esagonale, il cui interno conserva pregevoli dipinti seicenteschi e un organo realizzato a Torino nel 1885 dai Fratelli Collino, e l’Oratorio dei SS. Fabiano e Sebastiano, oggi sede di eventi.
Qui è bello sedersi e prendersi del tempo per sé, dimenticando il traffico, i rumori e la frenesia.
Le rovine del Castello
Oltrepassata la piazzetta, l’itinerario per visitare Mombaldone prosegue verso le rovine del Castello, edificato tra il XIII e il XIV secolo e demolito in parte nel 1637.
Oggi rimane ancora una possente torre quadrata, il cui materiale venne prelevato per la costruzione della ferrovia.
Mombaldone, culla di golosi prodotti tipici della Langa
Il borgo più Bello d’Italia della Langa Astigiana non è soltanto sinonimo di semplicità e serenità ma anche la culla di golosi prodotti tipici del territorio, tra cui non si può non nominare la Robiola di capra DOP di Roccaverano, fresco e morbido formaggio di latte ovocaprino e vaccino tutto da assaporare, magari con miele o mostarda.
Ma non è il solo: infatti, vanno annoverati anche il Brus, formaggio piccante, il Vengore, il San Carlo, l’Ovrano e il Primolino Capriccio.
Non dimentichiamo poi che ci troviamo in una terra generosa dove non mancano nocciole, tartufi, le erbe aromatiche, i funghi, prodotti genuini a chilometro zero, e, ovviamente, pregiati vini DOC locali come il Moscato, il Dolcetto, il Barbera d’Asti, il Cortese dell’Alto Monferrato e il Barbera del Monferrato.
Qui, i sapori sono davvero autentici e si dispiegano anche nella pasta fatta in casa con preparazioni quali i tajarin e i ravioli al plin, nei piatti a base di carne e nella ricetta forse più tradizionale e gelosamente custodita, le golose e fragranti frittelle a base di uova, farina e ingredienti che non vengono tuttora divulgati: nate come dolce della “cucina povera” da preparare in casa, salgono alla ribalta durante la sagra a loro dedicata nel mese di maggio.
E, a proposito di feste, Mombaldone attende per un salto nella storia e nelle tradizioni di un tempo l’ultimo weekend di agosto con “Historia Montis Baudonis“, l’occasione perfetta per rivivere in prima persona significativi episodi del suo passato: il passaggio delle truppe napoleoniche nel 1799, il matrimonio della marchesina Ilaria del Carretto e l’Inquisizione con il processo alle streghe del vicino paese di Spigno Monferrato nel 1631.
Articolo e foto di Flavia Cantini
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