
Visitare Ercolano, la città sommersa dal fango vulcanico
La storia della città di Ercolano è leggendaria, si racconta che fu fondata da Ercole, l’eroe della mitologia greca e romana. Subì nel tempo diverse influenze, sia greche che etrusche per essere infine dominata dai romani. In questo periodo fu ampliata e diventò un importante centro di villeggiatura per patrizi. L’eruzione del Vesuvio nel 79 a. C. la travolse con una forza spaventosa e fu sommersa sotto uno strato di fango incandescente, che arrivò quasi a una ventina di metri d‘altezza. Da quel momento fu abbandonata e solo successivamente, nell’area, sorse la nuova città di Resina, nome che le rimase fino al 1969. Il Parco Archeologico di Ercolano insieme a quello di Pompei fanno parte del Patrimonio Mondiale UNESCO.
Scavi archeologici di Ercolano
L’area degli scavi si sviluppa proprio sotto la città nuova, non è molto estesa ma è ricca di ambienti particolari ben conservati e con decorazioni straordinarie. Ercolano era la più vicina al vulcano, proprio sotto il pendio che, al momento dell’eruzione, franò travolgendola subito con rocce e fango incandescenti. Il fango solidificato la conservò quasi intatta. Le prime scoperte avvennero a metà del Settecento, scavando “cunicoli”. Nell’Ottocento iniziarono gli “scavi all’aperto” e dal 1927 s’intrapresero nuovi scavi con metodo scientifico, che non si interruppero più. Per visitare gli scavi di Ercolano si accede dall’ingresso centrale, lungo corso Ercolano. Ci si trova su un grande viadotto sopraelevato dal quale si può ammirare l’intera area sottostante. Siamo pronti per scoprire alcuni dei luoghi più affascinanti all’interno dell’area, tra cui le bellissime abitazioni, le Terme e altri ambienti caratteristici, come le botteghe e le locande, per finire il nostro percorso in un luogo molto suggestivo, i fornici.
Le abitazioni di Ercolano
Una delle più grandi abitazioni di Ercolano è la Casa dell’Albergo, probabilmente costruita con vista sulla spiaggia. Fu uno dei primi scavi fatti a Ercolano, il nome deriva dal fatto che inizialmente si pensava fosse un albergo, ma in seguito fu riconosciuta come casa patrizia. Oggi è notevolmente danneggiata e occupa un’area molto ampia, all’interno ha anche una zona termale decorata con affreschi e pavimenti a mosaico. L’intera struttura doveva essere sontuosa, lo si può vedere dai resti delle imponenti colonne e dalle bellissime decorazioni musive ancora presenti. Altro luogo importante da vedere è la Casa dei Cervi, una delle abitazioni più lussuose di Ercolano, con terrazza vista mare, sul golfo di Napoli. Si trova vicino alle Terme Suburbane ed è disposta su due piani, uno riservato ai proprietari e uno alla servitù. Molto belle le decorazioni delle pareti e del pavimento marmoreo. Il nome deriva dal ritrovamento di due gruppi scultorei che raffigurano “cervi assaliti dai cani”. Il giardino interno è porticato, con pavimento a mosaico e affreschi e conduce ad altre stanze, tutte decorate con preziosi marmi. Molti i ritrovamenti in questa bellissima abitazione, che era su due piani. Alcuni reperti, tra cui statue, marmi e quadri sono conservati al Museo Archeologico di Napoli.
Proprio di fronte alla Casa dei Cervi si trova la Casa del rilievo di Telefo, anche questa molto elegante, che deve il suo nome al ritrovamento di un rilievo marmoreo con la storia del mito di Telefo, figlio di Ercole. Disposta su due livelli, ha un grande atrio delimitato da un colonnato, sul quale poggia il piano superiore. In alcune stanze si possono ammirare resti di pitture, mosaici e bellissime decorazioni a marmi policromi. Vicino alle Terme Centrali si trova La Casa del mosaico di Nettuno e Anfitrite, piuttosto piccola come struttura rispetto ad altre abitazioni, sempre a due piani, è caratterizzata da un “triclinio estivo”, un giardino interno adibito ad incontri conviviali, con bellissime decorazioni parietali a mosaico policromo. Proprio al centro potrete ammirare il mosaico che dà il nome alla casa, raffigurante Nettuno e Anfitrite. La resa è straordinaria, le tessere in pasta vitrea, pregiatissime, formano un insieme di grande armonia geometrica e figurativa. Lungo i lati del mosaico potrete notare anche applicazioni decorative con conchiglie.
Terme romane e Palestra
Gli scavi di Ercolano conservano diversi complessi termali, luoghi molto importanti per i romani. Le Terme Centrali, suddivise in femminili e maschili, hanno bellissimi pavimenti a mosaico bianco e nero con disegni geometrici e altri con scene marine. Un corridoio porta allo spogliatoio e poi al “frigidarium”, con pareti dipinte e cupole. Si passa poi al “tepidarium” e infine al “calidarium”. Dietro questi ambienti si trovano la fornace e il pozzo per l’acqua. Le Terme Suburbane, nella zona del litorale, sono a pianta quadrata e sono uno dei complessi termali meglio conservati dell’antichità. Oltre alle zone già viste nelle Terme Centrali potrete scoprire altri ambienti, uno di questi aveva un particolare sistema di riscaldamento dell’acqua, tramite una caldaia di bronzo inserita nella vasca, e un altro, separato, era adibito ai “bagni a vapore”. Le varie zone all’interno delle terme presentano decorazioni molto belle a stucco e affreschi alle pareti, i pavimenti sono a lastre di marmo e ardesia. Vicino alle Terme si trova un altro importante edificio, recuperato solo in parte. Si tratta di una Palestra, una grande area delimitata da colonne e portici, con un giardino e al centro una lunga piscina a forma di croce.
Botteghe e fontane
Lungo le vie di Ercolano vi accorgerete che ci sono molti negozi, dove si vendevano svariati beni, che andavano dai generi alimentari ai gioielli. Ci sono poi le botteghe artigiane dei maestri vetrai o dei fabbri e infine i luoghi di ritrovo come le osterie. Il più caratteristico era sicuramente il “Thermopolium”, dove si poteva mangiare e bere, anche seduti. Ne potrete vedere molti di questi luoghi, di svariate dimensioni che si aprono proprio sulle strade, caratterizzati da un bancone di pietra o marmo a volte decorato, con dei fori per inserire le “giare”, che contenevano gli alimenti o le bevande. Ben visibili agli incroci delle vie ci sono anche numerose fontane in pietra calcarea, decorate con sculture di divinità. Collegate con tubazioni all’acquedotto pubblico, le fontane erano molto importanti per l’approvvigionamento continuo dell’acqua ed erano sicuramente un punto d’incontro quotidiano degli antichi abitanti di Ercolano.
I fornici
Come ultima parte da visitare a Ercolano, vi consiglio i “fornici”, degli ambienti utilizzati come magazzini e riparo per imbarcazioni, nell’area dove si trovava l’antico litorale. Negli anni ’80 venne fatta una scoperta eccezionale. Nei depositi che davano sulla spiaggia furono rinvenuti oltre trecento scheletri umani, i resti di coloro che tentarono la fuga per mare. Questo è forse il luogo più toccante di tutta l’area, gli scheletri sono bloccati nelle loro ultime posizioni e comunicano ancora oggi paura e disperazione. Nella stessa area fu rinvenuta anche la chiglia di un’imbarcazione rovesciata, un’importante scoperta che fece pensare ad un tentativo di soccorso via mare. Vi assicuro che visitare Ercolano è un’esperienza unica e la sua posizione, incassata sotto la città nuova, e la buona conservazione di molti edifici anche a più piani, permette un’esperienza molto coinvolgente. Tutti gli ambienti recuperati e ricostruiti riescono a dare l’idea dell’antica struttura della città, mentre le architetture e le magnifiche decorazioni degli interni ne evocano ancora l’antico splendore.
Articolo e foto di Morena Schiffo
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