
Visita alla Mostra di Renoir a Rovigo
Palazzo Roverella a Rovigo dedica una bella mostra a Pierre-Auguste Renoir, dal titolo, “Renoir. L’alba di un nuovo Classicismo”. Il curatore, Paolo Bolpagni, presenta un Renoir diverso dal pittore impressionista, impegnato, durante la sua stagione matura, in una nuova ricerca espressiva. Viene messa in risalto la tarda produzione del pittore, dopo il viaggio in Italia tra il 1881-82, che lo porterà a sviluppare un nuovo stile. Questa sua seconda stagione artistica è rivalutata e considerata anticipatrice di una particolare tendenza dell’arte in Francia e soprattutto in Italia, quel “richiamo all’ordine”, sviluppatosi nel periodo tra le due guerre come reazione alle avanguardie. Seguendo un itinerario speciale, tra le sale del palazzo, ci immergeremo nell’arte e nella bellezza, non solo delle opere esposte in mostra, ma anche dei capolavori straordinari presenti nella collezione permanente della pinacoteca. Non mancherà anche una breve passeggiata a Rovigo per scoprire cosa vedere in città.
La mostra di Renoir a Rovigo
Renoir e l’Italia
Il viaggio di Renoir in Italia fu molto importante, partito da Venezia, fu colpito in particolare dalle opere di due grandi maestri, Carpaccio e Tiepolo, proseguì poi a Firenze e Roma, dove rimase affascinato dalla bellezza della luce mediterranea e dai grandi capolavori dell’arte rinascimentale, soprattutto dagli affreschi di Raffaello, in Villa Farnese. Le bellezze paesaggistiche del Golfo di Napoli e di Capri lo incantarono e a Napoli scoprì le pitture pompeiane e i tesori del museo archeologico. Il suo viaggio si concluse a Palermo ma ne rimase così colpito che cambiò totalmente la sua visione artistica e iniziò una profonda riflessione anche sulla tecnica pittorica. Fu proprio durante il viaggio che lesse il testo di Cennino Cennini, il “Libro dell’Arte”. Un libro che è un insegnamento non solo di tecnica pittorica, ma anche di storia dell’arte. Questa fase matura del pittore non rinnegava l’impressionismo e non riprendeva certo canoni accademici, ma cercava una nuova via attraverso il ripensamento di metodo e stile pittorico.
Stagione impressionista
La prima sala della mostra è dedicata alla stagione impressionista. Esposta vi è un’opera emblematica di quel periodo, Le Moulin de la Galette, uno studio del 1875-76 di uno dei dipinti più famosi del pittore. L’altra opera presente in questa sala è il dipinto Après le bain del 1876, un bellissimo nudo femminile. In entrambi i quadri troviamo due elementi fondamentali di questa fase artistica. Uno legato agli effetti luminosi, resi con colori puri, posti l’uno sull’altro, l’altro riguarda la struttura della composizione che attraverso linee diagonali e pennellate veloci dà la sensazione di una continua vibrazione cromatica. L’impressionismo di Renoir coglieva l’istante, l’impressione e l’emozione del momento nella sua instabilità atmosferica. Questa prima fase, anche se molto intensa, si sarebbe presto esaurita e Renoir iniziò a cercare nuovi stimoli.
“Un moderno classicismo”
Cosa cambiò in effetti nella pittura di Renoir dopo il viaggio in Italia? Se osserviamo il dipinto nella prima sala, Après le Bain, del 1876, e un altro dipinto nella successiva, La baigneuse blonde, del 1882, ci rendiamo conto che, pur essendo lo stesso soggetto, i due nudi femminili appaiono molto diversi. È in questo periodo che iniziano i ripensamenti di Renoir. Nel secondo quadro, dove posò la futura moglie Aline Charigot, il pittore riuscì a coniugare due elementi fondamentali del suo nuovo stile. Il primo riguarda la composizione pittorica che divenne più salda rispetto al primo, con la costruzione di volumi e contorni della figura più definiti. Il secondo è inerente alla resa luminosa e cromatica che Renoir ottenne attraverso il chiaroscuro, metodo scoperto osservando gli affreschi di Raffaello a Roma. Inoltre, in questo dipinto straordinario, la figura di Aline, dalla pelle soffice, i capelli vaporosi, gli occhi azzurri come il mare è in perfetta armonia con il paesaggio, reso con pennellate fluide e corpose, completamente diverso dallo sfondo del primo dipinto che sembra un vortice di segni e colori. Renoir stava sviluppando un suo personalissimo stile, che lo porterà a fine Ottocento, grazie all’ispirazione dei grandi maestri del passato, ad “un moderno classicismo”.
Percorso mostra
Il percorso della mostra racconta la continua ricerca artistica di Renoir attraverso i molti capolavori del pittore accostati ad opere di importanti artisti a cui s’ispirò, tra cui Carpaccio, Tiziano, Tiepolo, Rubens e Ingres. Sono presenti anche opere degli italiani a Parigi come Boldini, de Nittis e Zandomeneghi. Ci sono inoltre interessanti e inediti accostamenti con artisti di generazioni successive, tra cui de Chirico, de Pisis, Carrà, Marino Marini e Arturo Martini che in qualche maniera impararono dalla sua lezione. Per quanto riguarda i soggetti, oltre ai preferiti da Renoir, il nudo femminile e il ritratto, sono presenti scene familiari, i bellissimi paesaggi e le nature morte. Le incisioni, molto delicate, che Renoir realizzò dopo il 1890, sono esposte a fine percorso. Renoir continuò a dipingere fino agli ultimi istanti di vita, inseguendo sempre una bellezza universale ed eterna che riuscì a raggiungere ma a modo suo. Nell’ultima sala troviamo alcune scene del Film Una gita in campagna, di Jean Renoir, un toccante omaggio del figlio al padre, che evoca le atmosfere dei suoi quadri.
La mostra di Renoir a Rovigo, all’apparenza di semplice lettura, è in realtà molto articolata e ricca di spunti riflessivi. Il merito va al curatore che ha saputo creare un percorso facilmente fruibile nonostante la varietà delle sale e i molti accostamenti tra le opere, a volte inaspettati e suggestivi, ma sempre interessanti.
La pinacoteca di Palazzo Roverella
Finito di visitare la mostra dedicata a Renoir è possibile proseguire nelle sale della Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi. In questi spazi sono presenti capolavori dell’arte italiana dal Quattrocento al Settecento. Molto bella è la raccolta d’arte veneta con importanti dipinti del ‘400 e ‘500, tra cui opere di Giovanni Bellini, Tiziano e Tintoretto. In una apposita sala, l’ultima prima di uscire, si trova un’opera sorprendente, tornata a palazzo dopo il restauro. Si tratta di una veduta di San Marco, Il Panorama di Venezia, realizzata da Giovanni Biasin nel 1887, per l’Esposizione Universale di Venezia. Il dipinto, lungo 22 metri, fu realizzato su grandi fogli di carta incollati tra di loro, “un diorama a tempera” che crea un effetto di illusione ottica veramente spettacolare.
Cosa vedere a Rovigo
Per concludere la nostra giornata dedicata alla mostra di Renoir a Rovigo, vi consiglio una breve passeggiata in centro. La città non è molto grande e si può percorrere tranquillamente a piedi. La piazza principale, dove si trova affacciato anche Palazzo Roverella, è Piazza Emanuele II, con la statua a lui dedicata, la torre dell’orologio e l’alta colonna con in cima il leone di San Marco. Lì vicino, c’è anche il Palazzo della Gran Guardia, risalente a metà dell‘800, che ospitava il Corpo di guardia austriaco. L’edificio, molto particolare, è oggi sede di convegni e mostre. Se avete voglia di una breve pausa proseguite vero la piazza successiva, Piazza Garibaldi con al centro il suo monumento e su un lato il Teatro Sociale, teatro lirico italiano. Qui troverete sicuramente un localino per sedervi e godervi la vista.
Ci avviamo ora sulla via pedonale, Corso del Popolo per raggiungere il Duomo di Rovigo, dedicato a Santo Stefano. Il Duomo ha una maestosa facciata incompiuta e un unico portale. Poco distante si trova anche la bellissima Chiesa della Beata Vergine del Soccorso, con all’interno straordinari capolavori dell’arte veneta del ‘600. Raggiungiamo ora l’entrata di Rovigo, dove si conclude il nostro itinerario e dove si trova il simbolo della città, l’antica e suggestiva Torre Donà che con i resti di Torre Grimani facevano parte del castello medievale.
Informazioni utili
La mostra di Renoir a Rovigo è aperta fino al 25 giugno 2023, tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00, sabato e festivi dalle 9.00 alle 20.00. Per informazioni dettagliate potete consultare la pagina ufficiale a questo link: Mostra di Renoir a Rovigo
Articolo e foto di Morena Schiffo
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