
Visita al Parco Regionale di Piana Crixia, in Liguria
Al pari della splendida costa, l’entroterra ligure non smette mai di sorprendere e cela le sue chicche in zone spesso meno frequentate e note ai turisti.
Una di queste è il Parco Naturale Regionale di Piana Crixia, ultimo paese della provincia di Savona al confine con il Piemonte, quella “Liguria che non ti aspetti” ma che, se la conosci, sa farsi ricordare.
Già, perchè il paesaggio sorprende al primo sguardo, così insolito e unico nel suo genere, ammirabile soltanto qui, nei 794,71 ettari dell’Area Protetta: il territorio disegnato da dolci colline, campi coltivati e profumate distese di lavanda, a un tratto, si incontra con i suggestivi calanchi, sinuose “onde” di argilla e sabbia, una rarità per la Liguria.
Un panorama quasi lunare che, lontano dal mare, anticipa le vicine Langhe piemontesi: lo sguardo si posa sul grigio delle particolari forme di erosione che, nel corso dei millenni, la natura ha plasmato sulla tenera, impermeabile e poco consistente roccia della zona.
La vegetazione del parco si può definire “pioniera” e non manca di riservare piacevoli sorprese come la rarissima (e stupenda!) orchidea selvaggia: da maggio a giugno, percorrendo i sentieri della zona è divertente “andare a caccia” delle numerose specie di orchidee spontanee che inebriano con i loro profumi e colori per osservarle con meraviglia e rispetto.
Oltre che dai pendii argillosi, il Parco di Piana Crixia è caratterizzato anche da numerosi corsi d’acqua dall’andamento irregolare con anse e vallette incassate: tutto concorre a renderlo differente e ancora più interessante da scoprire.
Il percorso tematico del “Sentiero delle Creste” per ammirare i calanchi
Itinerario panoramico e di sicuro fascino per i visitatori del Parco di Piana Crixia e gli amanti delle escursioni e del trekking, è il Sentiero delle Creste, che deve il suo nome al paesaggio che lo caratterizza, quello dei calanchi e delle “creste” in perenne erosione punteggiate da ardita vegetazione.
Il sentiero di 2,6 chilometri, percorribile a piedi in un’ora circa con partenza da località Pontevecchio, conduce a uno dei punti più fotogenici e incredibili del parco, l’anfiteatro calanchivo del Rio Ciazze: vedere per credere!
Durante la passeggiata, tra l’aroma del timo, si ha l’opportunità di camminare sulla sommità dei calanchi e di ritrovarsi al cospetto di un territorio insospettabile da queste parti: in più, prima di rientrare alla partenza, ecco stagliarsi laggiù la Torre di San Fermo di Merana, già Piemonte.
La sorpresa del Parco: il Fungo di pietra di Piana Crixia
Autentico tesoro del parco è il gigantesco e curioso Fungo di pietra, indescrivibile scultura modellata dalla natura nel corso dei millenni che si staglia in località Borgo a Piana Crixia.
Alto 15 metri e dal peso stimato di circa 500 tonnellate, è del tutto eccezionale per la Liguria, una forma di erosione che, di solito, si trova soltanto nelle località alpine.
Appena lo si scorge dallo stradone principale viene da chiedersi se sia un miraggio oppure realtà: quando poi, superata la curva del sentiero sul meandro della Bormida di Spigno su cui poggia, lo si incontra in tutta la sua fierezza, non si può fare a meno di provare un brivido di stupore misto a meraviglia. Uno spettacolare gigante di Pietra che sorveglia la valle da (si stima) 35 milioni di anni. Ma come si è formato?
L’ipotesi più plausibile (riportata nel dettaglio su un pannello esplicativo poco distante) spiega come il masso che funge da “cappello” abbia protetto dall’erosione delle acque del fiume Bormida la parte di conglomerato sottostante creando un capolavoro naturale.
Tuttavia, l’erosione, seppur in maniera impercettibile, continua ancora oggi: un giorno che non è dato sapere, la roccia in bilico è destinata a crollare lasciando senza riparo la colonna che tornerà, così, a essere smantellata, volta dopo volta, dall’azione incessante degli agenti atmosferici.
Un motivo in più per raggiungere il Parco Naturale Regionale di Piana Crixia!
Un gigante leggendario
Una simile meraviglia della natura non poteva certo non essere ammantata da un pizzico di mistero e magia.
In passato si narrava, infatti, che dal cappello del Fungo sgorgasse un olio miracoloso in grado di guarire i malati e utilizzato per alimentare la Lampada del Santissimo Sacramento della Parrocchiale. Un giorno, però, un contadino si servì dell’olio per curare la sua scrofa: da quel momento, il Fungo avrebbe smesso di produrre l’unguento.
Ancora, un’altra leggenda vuole che Napoleone, durante le battaglie per contrastare gli Asburgo e le truppe degli Austriaci del Regno di Piemonte e Sardegna, fosse rimasto talmente affascinato da questo insolito capolavoro della natura da volerlo trasportare in Francia: un sogno impossibile.
Quel che è certo è che il gigantesco Fungo di Piana è un “piacere sottile” da custodire nei propri ricordi di viaggio.
Informazioni pratiche
Potete raggiungere Piana Crixia, paese dell’omonimo parco, tramite l’autostrada Torino-Savona, uscendo al casello di Altare oppure Millesimo e seguendo la strada statale per Acqui Terme.
È in funzione anche la stazione ferroviaria sulla linea Savona-Acqui Terme-Alessandria.
In località Pontevecchio è disponibile un’area Camper con 5 stalli e apertura gratuita da metà marzo a fine ottobre.
L’Ufficio Parco e Centro Visite, al piano terra del Municipio in Via Giovanni Chiarlone 47, è a disposizione per attività di prima accoglienza e informazioni per il soggiorno.
Il Centro Parco, in Piazzale Zoppi, su prenotazione offre l’occasione di approfondire gli aspetti scientifici e leggendari del Fungo nonché la conoscenza di un territorio così inedito e variegato.
Articolo e foto di Flavia Cantini
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