
Villa Selvatico, alla scoperta di un luogo tra miti, storia, acqua termale e natura secolare
Il 25 Marzo 2023 sarà una data molto importante per il nostro territorio.
Dopo che per mezzo secolo si poteva ammirare solo da lontano, riapre finalmente al grande pubblico dopo decenni di accurati lavori di restauro, Villa Selvatico Miola e il suo Parco Termale a Battaglia Terme (PD) Viale Sant’ Elena, 36
Grazie ad una visita esclusiva in anteprima svoltasi all’inizio di Novembre 2022, abbiamo potuto visitare questo gioiello.
Elegante villa realizzata a metà del ‘600 dalla famiglia padovana Selvatico, domina dall’altro del colle di Sant’Elena detto anche “colle della Stufa” per la presenza di una meravigliosa grotta sudorifera.
Dai libri storici leggiamo che la grotta era frequentata sin dall’alto Medioevo ed è considerata il prototipo dei moderni stabilimenti balneari, molto conosciuta sia dai locali sia dai viaggiatori che passavano di lì.
Nomi illustri l’hanno frequentata il poeta Francesco Petrarca, il duca Francesco III di Modena, il filosofo Michel de Montaigne, lo scrittore francese Stendhal ed il poeta tedesco Hainrich Heine.
Villa Selvatico è una meravigliosa opera di ispirazione palladiana, con affreschi di pregio al piano nobile, arricchita da splendidi giardini progettati dell’800 da Giuseppe Jappelli, unici giardini storici con laghetti termali con acqua sorgiva.
In epoca medievale la famiglia Carraresi e dei Dalesmanini erano i proprietari di questa immensa tenuta che venne poi acquistata nella seconda metà del ‘500 da Luigi Selvatico.
Tutto il podere passò poi al marchese Bartolomeo Selvatico che all’inizio del 1593 la costruzione della Villa terminata del 1647.
All’inizio dell’800 venne commissionato all’architetto Giuseppe Jappelli, il progetto di conversione del giardino all’italiana in parco romantico.
Diventò un capolavoro, oggi perfettamente conservato.
Il giardino ha la rarissima caratteristica di avere vari laghetti termali, che grazie ai fumi dell’acqua termale, creano un’atmosfera magica.
Il Colle della Stufa, è di formazione vulcanica.
Al suo interno si trova una galleria che regala a chi la percorre una breve passeggiata nella geologia dei colli Euganei.
La Villa, 400 anni di Storia
L’edificio è una pianta quadrata, con torricelle angolari merlate e al centro una singola cupola rivestita di piombo che dà all’insieme un’aria fiabesca dal gusto orientaleggiante. L’impianto rimanda ad alcune ville palladiane contemporanee.
Le quattro facciate sono arricchite da doppi frontoni ad ordini dorici e ionici sovrapposti, coronati da timpani.
All’interno, il salone centrale a croce presenta un ricco ciclo di affreschi realizzati nel 1650 da Luca Ferrare da Reggio.
Inutile dire che il punto più suggestivo della Villa è ad oriente, sul suggestivo canale Battaglia, ed è la lunga scalinata di 144 gradini in trachite euganea, che consentiva anche l’accesso diretto alla Villa a coloro che giungevano in barca da Padova o Venezia.
Da lontano Villa Selvatico si riconosce per la cupola e la sua banderuola, collocata sulla sommità che indica la direzione del vento anche all’interno del salone dell’ultimo piano.
Il giardino e i laghetti termali
Villa Selvatico domina dall’alto il parco naturale e il giardino storico termale.
Inizialmente giardino all’italiana, trasformato poi all’inizio dell’800 dall’architetto Jappelli in parco romantico. Fece costruire peschiere e bischetti, ispirandosi al VI libro dell’Eneide.
Passeggiare nel grande parco risulta essere un’esperienza molto suggestiva per i particolari effetti provocati dagli specchi d’acqua calda.
La passeggiata “dalla Selva oscura al Paradiso” è un percorso metaforico all’inizio oscuro e ombroso, tra gli alberi e i laghetti termali, si giunge poi i alto, alla Villa, meta paradisiaca.
Villa Selvatico è anche contornata dal un vigneto dove si produce uva glera per il vino prosecco.
Visitare Villa Selvatico e i suo giardino è un’immersione nella storia, nell’arte, nella natura.
Per chi volesse programmare una visita consiglio di controllare giorni e orari di apertura direttamente sul sito della Villa
Articolo e foto di Erica Zampieri
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