
Viaggio sensoriale nel Primiero, alla ricerca di profumi e ricordi
Da un viaggio sensoriale nel Primiero, in Trentino Alto Adige, uno dei luoghi montani più belli al mondo che cosa ti aspetteresti?
Se ti chiedessi di riassumere in una sola parola gusto, sapori e sensazioni del formaggio, quale parola sceglieresti? Per me c’è solo un termine che può riassumere inequivocabilmente tutto quello che un pezzo di formaggio racchiude. Penserete che sono impazzita, ma non è così!
Il latte, la cagliata, l’affinatura e la stagionatura sono importantissime, ma dove il tutto nasce è l’alpeggio. Vedere le mucche libere al pascolo in alta montagna, non vi dà un senso di libertà?
Ecco perché scrivo questo articolo, proprio adesso che le mucche sono in alpeggio a mangiucchiare erba e fiori freschi e a respirare aria buona. Solo da un ambiente così “stabile” può nascere un formaggio speciale.
Come diceva H.D.Thoreau, “Il Paradiso è sotto ai nostri piedi e sopra le nostre teste”.
Ricordi che riaffiorano attraverso sensi
Da bambina ero spesso malaticcia. Nelle mie lunghe degenze sotto le coperte leggevo e fantasticavo. Mi immaginavo adulta e sempre in viaggio.
Il mare è stato il mio primo amore, ma quando a 5 anni ho visto per la prima volta una mucca, la montagna mi ha stregato.
Mio papà teneva in braccio mia sorella terrorizzata da un bovino enorme, mentre io mi avvicinavo per toccarlo. Una generosa e umida leccata alla mano mi ha fermata, ma è stato comunque amore. Da quel giorno, amo la montagna e tutto quello che la montagna offre.
Per me la montagna è sempre stato sinonimo di famiglia, amici, camminate e grandissime mangiate.
Ma soprattutto un viaggio sensoriale
Bellissime sensazioni che scaturivano dal correre sui prati raccogliendo fiori oppure bevendo un bicchiere di latte appena munto.
Qualche tempo fa ho passato qualche giorno nel Primiero. Ho avuto la possibilità di conoscere storia e trasformazione del latte in formaggio, osservando le fasi salienti della lavorazione del latte.
Da appassionata e studiosa di formaggi quale sono non avrei perso questo viaggio sensoriale per nulla al mondo!
Il programma del viaggio sensoriale nel Primiero era fitto di cose da fare e da vedere.
Caseificio Sociale del Primiero e la sua produzione
La visita al Caseificio Sociale del Primiero è iniziata presto con la produzione della Toséla del Primiero.
Assieme ai casari abbiamo potuto assistere alle varie fasi della lavorazione. Eravamo in compagnia del direttore del Consorzio, che ci ha spiegato che la raccolta del latte viene fatta due volte al giorno direttamente dalle malghe. Dalla mungitura all’arrivo in caseificio passano in media solo un paio d’ore.
È il rispetto della materia prima che consente di ottenere un formaggio che è una vera esplosione di sapori e profumi.
Ci siamo divertite molto a scoprire le camere di stagionatura e a immergerci in quel paradiso di profumi.
Ma è solo alla fine della visita che ho capito perché la parola importante in questo viaggio sensoriale è “alpeggio”.
Il viaggio sensoriale grazie al Progetto Prati
Il Caseificio è in prima linea nell’iniziativa del Progetto Prati. L’obiettivo, che coinvolge tutto il territorio, è quello di difendere e incoraggiare l’uso dei metodi tradizionali, come lo sfalcio d’erba a mano.
Incentivare le attività sportive eco-sostenibili come le passeggiate, l’utilizzo della bici e gli spostamenti a cavallo.
In questo progetto, il Caseificio del Primiero è impegnato in prima linea sostenendo e aiutando gli allevatori a una maggiore consapevolezza.
Il Caseificio inizia a occuparsi della qualità del latte già a partire dal prato. Dall’amore per il prato si ottengono prodotti sani ed etici, rispettosi dell’ambiente e delle persone che vi lavorano.
Vengono prodotti tre presidi Slow Food, il Puzzone di Moena, il Trentingrana di latte crudo d’alpeggio stagionato 18 mesi e, come ultimo fiore all’occhiello, il Butìro.
Il Butìro, burro di panna cruda presidio Slow Food, viene prodotto solo in estate in una malga della Val Venoi, ed è il frutto delle tante buone pratiche messe in atto.
Che dire, è stato davvero un viaggio sensoriale a 360°. Vedere con quanta passione e sacrificio si ottengono prodotti così buoni mi conforta. Racconto la loro storia proprio con l’intento di sostenere le loro buone pratiche.
Cant del Gal
Ringrazio Nicola e Marzia, gli attuali proprietari del Cant del Gal. Ci hanno ospitato per un pranzo meraviglioso a base di prodotti locali. Non sono mancati gli ottimi canederli.
Una sorpresa molto gradita è stato l’incontro con Elisa di Erborì, grazie alla quale ho scoperto come la tradizione e la passione per le erbe aromatiche possano diventare tutela del territorio e professione.
Non poteva mancare una passeggiata nel Parco di Paneveggio e un giro sulla slitta con le ruote nel parco di Villa Welsperg.
Mezzano e la rinascita di uno dei Borghi più belli d’Italia
Un bellissimo fuori programma è stata la visita a Mezzano, un piccolo borgo di montagna poco distante da Fiera di Primiero, che ha rischiato l’isolamento a causa della costruzione di una nuova strada.
L’oculatezza dell’amministrazione pubblica e una comunità unita hanno invece saputo far rinascere Mezzano e farlo diventare uno dei Borghi più belli d’Italia.
Prendetevi due ore di tempo e perdetevi nei suoi vicoli silenziosi. Scoprirete seguendo un ipotetico filo di Arianna come le case sono state recuperate. Si legano con le sculture di cataste di legna, per arrivare alla bottega della Tessitrice. Scoprirete mani sapienti che utilizzando gli strumenti antichi sanno ancora creare oggetti di inestimabile valore.
Avrete capito che un viaggio sensoriale nel Primiero significa avere tanto da vedere e da imparare?
Spiegare sensazioni e sapori non è semplice, per cui non vi resta che organizzare la vostra gita e scoprirlo da voi!
Visitate questi luoghi, vi regaleranno bellissimi momenti da ricordare!
Un ultimo consiglio: il miglior modo per assaggiare i formaggi del Primiero, è in purezza. Tagliatene un pezzetto, mettetelo in bocca senza masticare, chiudete gli occhi e cominciate ad assaporarne il gusto e le sensazioni che sprigiona… Vi troverete immersi in un modo che profuma di prati, fiori, latte e aria buona.
Articolo di Erica Zampieri
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