festa di santa lucia in Veneto

Veneto: la festa di Santa Lucia tra storia e specialità tipiche

L’ho già scritto più volte: sono cresciuta in Veneto e, fino a un certo punto della mia vita, ho creduto che molte delle tradizioni della mia terra fossero universali. Cibo e modi di vivere le festività in primis. Una tradizione alla quale sono ancora molto legata è quella di Santa Lucia. Quando ero piccola, per me dicembre era un trionfo di felicità perché ricevevo i primi regali da Santa Lucia e poi quelli di Babbo Natale. Molti dei territori che, un tempo, facevano parte della Serenissima oggi festeggiano Santa Lucia: da Venezia fino a Bergamo, passando per Mantova e Parma.

Santa Lucia è la patrona di Venezia. La stazione della città è intitolata a lei e propri lì vicino si trova la sua Chiesa, quella in cui sono contenute alcune reliquie. Santa Lucia è anche patrona della Svezia. Santa Lucia era siciliana. Perché, quindi, si festeggia nei territori della Serenissima e come ci è arrivata a Venezia? La storia è davvero lunga ma posso riassumerla dicendo che le spoglie di Santa Lucia, in parte, furono portate da Costantinopoli a Venezia intorno al X Secolo d.C. A quei tempi – e ancora di più con le Crociate – riportare dall’Oriente le reliquie di un santo equivaleva a un gesto dal valore incalcolabile. Le fonti che raccontano di miracoli di Santa Lucia sono proprio tante e, a partire dal Medioevo, il suo culto divenne davvero qualcosa di importante.

La festa di Santa Lucia

Che cosa succede a Santa Lucia? Semplice, si ricevono i regali ma non è finita lì. Come ogni giorno di festa che si rispetti, Santa Lucia porta sulla tavola anche dolci e cose buone. Solitamente veniva trattato come una domenica importante, quelle in cui ti metti a cucinare di primo mattino e si va avanti fino a ora di pranzo. Alcuni fanno risalire la tradizione di mangiare torrone, mandorlato e croccante proprio ai giorni di Santa Lucia e la spiegazione è quasi divertente. Come succede proprio con Babbo Natale, anche per Santa Lucia si lascia qualcosa per lei e il suo fedele asinello. La tradizione vuole che si lasci un bicchiere di vino rosso e qualcosa per l’asino. Un tempo, si lasciava il pane raffermo (che, per davvero agli asini piace tanto) che, magicamente, al mattino si era trasformato in un croccante. Mia nonna mi raccontava che era stata Santa Lucia a fare questo perché ero stata brava.

Leggende e tradizioni a parte, Santa Lucia è la prima vera occasione festiva del Veneto, un momento in cui si trovano mercatini di ogni tipo e un sacco di iniziative in molte città. Il “centro” di questo festeggiamento sono senza dubbio Venezia e Verona. Proprio in quest’ultima città, infatti, fin dai primi giorni di Dicembre per culminare intorno al 13 del mese, i mercatini dove acquistare bontà e regali impreziosiscono una città già molto interessante. Qualche consiglio per gli acquisti? Io direi, senza dubbio, un po’ di tastasal, ovvero la salsiccia tipica delle zone montane tra il Veronese e il Vicentino. Se volete qualcosa di dolce e di davvero speciale, prendete il treno e andate fino a Venezia. A Burano, per la precisione. Quell’isola tutta colorata e sempre belle è la patria di un dolce che faceva sempre parte dei miei festeggiamenti di Santa Lucia: il bussolà. Si tratta di un biscottone a forma di ciambella. Il bussolà è solitamente preparato per Pasqua e, il fatto di trovarlo sulla tavola a dicembre, sottolineava l’importanza della Festa di Santa Lucia.

Articolo di Giovy Malfiori
Foto di www.turismoverona.eu/

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