Colline del Prosecco

Tour delle Colline del Prosecco, patrimonio dell’Umanità

Mai giornata fu più adatta per celebrare un Blog tour che ci ha permesso di conoscere un territorio meraviglioso, ricco di storia e pregno del sudore delle persone che ogni anno faticano per ottenere un prodotto unico al mondo. Un territorio “frizzante” come il vino che vi nasce.

La prima tappa del nostro Tour è Vidor, uno dei 15 comuni della Conegliano Valdobbiadene DOCG.

15 comuni che si trovano tutti in territorio collinare e vantano una grande storicità dei vigneti, perché quest’anno si festeggiano i 50 anni del consorzio, diventando una delle DOP più storiche d’Italia.

Quello delle colline del Prosecco è un territorio vocato alla produzione di questo vino, trovandosi le condizioni climatiche migliori. Le colline permettono l’arrivo della pioggia ma non il ristagno dell’acqua, un’ottima esposizione e, soprattutto, la composizione del terreno ricco di argilla ma allo stesso tempo molto diversificata all’interno della zona di produzione. Ecco perché nascono le rive che all’interno del territorio sono circa 43, dando una notevole diversità al terreno e di conseguenza al prodotto.

La cantina La Tordera

La Tordera è la cantina che ci ospita per raccontarci come questo prodotto viene realizzato e quali sono le sue caratteristiche principali. I vigneti originali della Tordera sono in una collina del Cartize che si chiama appunto Tordera.

Le prime viti furono messe a dimora nel 1918 dal bisnonno Bepi, fondatore dell’azienda, e sono tutt’ora esistenti.

In origine, erano produttori e conferitori. Con l’ultima generazione si è deciso di fondare la Tordera e produrre le prime bottiglie.

Cantina La Tordera nelle colline del prosecco

Un’azienda che segue tutta la filiera produttiva dalla coltivazione della vite fino all’imbottigliamento finale.

Devo ammettere che di prosecco ne ho bevuto abbastanza da capire quello che mi piace, quello che non mi piace e soprattutto quello che è fatto bene. Questo prodotto mi ha veramente colpito, Il Cartize in particolare, un vino molto piacevole. Sono andata via con la voglia di assaggiare il rosè, per cui tornerò appena possibile.

Natural Balance

Il percorso intrapreso dall’azienda mira a raggiungere il traguardo di una viticoltura sempre più green, in armonia con l’ambiente e sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale.

La parola chiave che identifica l’impegno dell’azienda è “Naturale Balance”, il cui obiettivo è produrre un vino espressione del nostro territorio, in grado di trasferire nel bicchiere le diverse espressioni delle colline di Valdobbiadene e la differenza dei territori che coltiviamo.

La raccolta manuale

La vendemmia è effettuata completamente a mano per preservare la consistenza e la salubrità degli acini. I 70 ettari di proprietà distano al massimo 29 chilometri della sede aziendale. Ciò permette di trasportare l’uva rapidamente e frequentemente in cantina in piccoli carri.

Il breve intervallo di tempo che intercorre tra la raccolta e la lavorazione dell’uva in cantina consente un uso ridotto di solfiti, a favore di un vino più sano e di maggiore bevibilità. Ogni singola fase di produzione avviene all’interno dell’azienda.

La cantina La Tordera, costruita nel 2001, ampliata nel 2011 e ancora nel 2016, ha ottenuto nel 2018 la certificazione Casa Clima Wine: tale attestato valuta la compatibilità ambientale dell’edificio e il comfort abitativo, il consumo di energia e acqua nella produzione dei vini, la scelta degli imballaggi ma anche le conseguenze del trasporto. L’azienda copre il 70% del proprio fabbisogno energetico, utilizzando fonti rinnovabili. Ha inoltre aderito al programma innovativo Rafcycle, sistema per il riciclaggio degli scarti delle etichette. Ma l’impegno “Natural Balance” de La Tordera non finisce qui.

L’azienda Agricola al Col

Per il pranzo si spostiamo a Follina all’agriturismo Al Col, dove ogni cibo che viene proposto è rigorosamente preparato in casa, gli animali sono allevati nell’azienda agricola ed è fortissima l’atmosfera familiare che il posto emana.

I piatti sono quanto di meglio la tradizione del luogo possa offrire. Quando andrete fatevi raccontare dal proprietario la storia della sua famiglia e di questa attività. Chi avrà il piacere di soggiornare presso di loro potrà assaporare piatti genuini e conoscere le tradizioni del territorio delle Colline del Prosecco.

Dopo un pranzo abbondante, la cosa migliore è fare due passi per ammirare uno dei tanti borghi che sorgono tra queste colline, la scelta cade su Follina e la sua meravigliosa Abbazia di Santa Maria.

azienda agricola al col nelle colline del prosecco

L’Abbazia di Santa Maria di Follina

L’Abbazia di Santa Maria di Follina fu in origine un convento Benedettino, che passò poi all’ordine dei Cistercensi.

La facciata dell’edificio rappresenta uno fra i migliori esempi di gotico cistercense nel Veneto.

La parte senza dubbio più affascinante della costruzione è il Chiostro sul quale si affacciano gli ambienti più importanti dell’abbazia: Sala del Capitolo, Refettorio, Biblioteca, Parlatorio. Al centro la tradizionale fontana con vasca monolitica.

Le arcatelle sono sostenute da colonnine singole, ofitiche, binarie e, agli angoli, a fasci di quattro. Differenti sono sia i fusti (tortili, liscati, lisci, ondulati, papiriformi o con decorazione a fiore di loto) che i capitelli (ora geometrici, ora naturalistici, ora simbolici).

abbazia di santa maria follina

fontana dell'abbazia di santa maria di follia nelle colline del prosecco

Architettonicamente interessante è anche il cosiddetto Chiostrino dell’Abate, un’ala porticata con le due facciate interamente percorse da una loggetta ad archi su colonnine.

Cosa mi ha colpito di più di questa giornata ? Le meravigliose Colline del Prosecco, lungo una strada da percorrere con la macchina a bassa velocità, dove fermarsi ogni tanto per fotografare questo patrimonio unico nel suo genere e dal valore inestimabile.

Programmate una gita  e perdetevi anche voi tra queste colline, scoprirete angoli preziosi. Fermatevi a pranzare in qualche locale tradizionale per assaggiare la cucina contadina e le ottime bollicine prodotte.

 

Articolo di Erica Zampieri

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