
Scavi archeologici di Pompei, cosa vedere in una giornata
Gli scavi archeologici di Pompei offrono un’esperienza impegnativa ma molto emozionante. L’area è così estesa, circa sessanta ettari, che quando ci si trova all’interno del parco si ha l’impressione di essere in un’altra dimensione. Il Parco Archeologico, patrimonio UNESCO, è adiacente alla città moderna di Pompei, che si sviluppò verso la fine dell’Ottocento intorno al Santuario dedicato alla Madonna del Rosario. Ci troviamo a pochi chilometri da Napoli e dal mare, sotto le pendici del Vesuvio ed è proprio il caratteristico cono vulcanico che fa da sfondo agli scavi archeologici di Pompei. Dopo l’eruzione del Vesuvio nel 79 a.C., Pompei fu sepolta da molti metri di detriti lavici. Solo a partire dalla metà del Settecento gli scavi portarono alla luce i primi reperti, scavi che si intensificarono nell’Ottocento per continuare poi incessantemente fino ai nostri giorni, con continue nuove scoperte. Per visitarli esistono molti percorsi, il mio itinerario si concentrerà su alcuni luoghi in particolare, quelli che più mi hanno colpito durante la mia giornata di visita. Partiremo da una delle entrate, la Porta che immette all’Anfiteatro, per arrivare fino alla Villa dei Misteri che si trova verso Porta Ercolano, a nord dell’area. Il mio racconto si concluderà con una nota riguardante le magnifiche decorazioni pittoriche di Pompei.
Visita agli scavi archeologici di Pompei
Anfiteatro e Palestra
Il primo luogo che incontriamo è l’Anfiteatro, uno dei più antichi al mondo, destinato ai combattimenti dei gladiatori. Lì vicino si trova la palestra munita anche di piscina centrale. L’Anfiteatro poteva contenere fino a 20.000 spettatori ed era suddiviso in varie file di gradinate, con scale esterne per accedervi. Praticamente intatto, si trova all’interno di una conca naturale del terreno e non ha sotterranei. Una piccola entrata immette all’interno dell’arena generando un effetto davvero suggestivo. Pensate che nel 1971 i Pink Floyd realizzarono proprio qui il loro mitico film-concerto, “Live at Pompei”, a porte chiuse. Un evento che rimase nella storia della musica e della stessa Pompei.
Casa del Menandro
Usciti dall’Anfiteatro ci dirigiamo verso la zona dei teatri e lungo la via possiamo ammirare i resti delle abitazioni di Pompei. L’abitazione a Pompei, nei diversi periodi storici e sotto le diverse influenze, greca, etrusca, sannitica e infine romana, si sviluppò notevolmente, sia nella struttura architettonica che nelle decorazioni. La Domus romana era in genere rettangolare con un’entrata che portava ad un “atrio”, dove si trovavano piccole stanze da letto e diverse sale, delle quali la più importante era la sala da pranzo, il “triclinium”. Completava l’insieme un giardino, di solito con portico. Una tra le più lussuose abitazioni che incontriamo lungo il percorso è la Casa del Menardo, di grande pregio sia per l’architettura che per le bellissime decorazioni interne. La casa prende il nome da un affresco che raffigura il poeta Menardo. All’interno potrete ammirare anche altre pitture straordinarie come i riquadri che raccontano la guerra di Troia con la morte di Laoconte, le gesta di Ulisse e le suppliche di Cassandra.
I Teatri
Raggiunto il Foro Triangolare troviamo i resti di un tempio e altri edifici, il Teatro Grande, il Teatro Piccolo e la Palestra Sannitica. Il Teatro Grande è ricavato utilizzando il pendio del terreno, come per l’Anfiteatro. Consiste in un palcoscenico con dietro un fondale monumentale con colonne, edicole, nicchie e statue. Davanti si trova un’arena semicircolare all’aperto con varie serie di gradinate. Questo luogo era destinato ad importanti spettacoli teatrali di opere greche e romane e poteva contenere circa 5000 persone. Il Teatro Piccolo adiacente è simile nella struttura ma più piccolo e ospitava eventi di musica e poesia.
Le Terme
Proseguendo per Via dei Teatri si raggiungono le Terme Stabiane, un grande complesso termale di epoca romana, il più antico della città di Pompei, riservato alle persone più abbienti. Suddivise in femminili e maschili, con entrate separate, erano costituite da una serie di ambienti con diverse funzioni e permettevano un percorso diversificato che comprendeva, oltre alle stanze per i bagni, “frigidarium, calidarium e tepidarium”, altri ambienti come gli spogliatoi, la palestra e la piscina.
Un altro importante complesso termale si trova nell’area del Foro. Sono le maestose Terme del Foro, il cui stato di conservazione è ottimo. Molto belli sono gli ambienti interni con soffitti a volta decorati a stucco e pannelli pittorici parietali. Non mancano anche nicchie con sculture in terracotta e fregi ornamentali di grande raffinatezza. L’insieme del complesso è affascinante sia per la struttura costruttiva che per le tecniche di riscaldamento dell’acqua e dell’aria. Le terme erano uno dei luoghi più frequentati dai romani, che qui amavano incontrarsi quotidianamente, non solo per rigenerarsi, ma anche per parlare di affari e di politica.
Il Foro di Pompei
Siamo arrivati al punto d’interesse più importante degli scavi archeologici di Pompei, il Foro, un luogo che è sicuramente di forte impatto visivo. Fulcro commerciale dell’antica città, racchiude nel suo ampio perimetro edifici pubblici maestosi come la Basilica e il Macellum, e templi straordinari, come il Tempio di Apollo, il Tempio di Giove e il Tempio di Venere. Questa era l’area più vitale della città e la grande piazza rettangolare con archi e portici doveva essere un luogo d’incontro molto frequentato dagli antichi abitanti. Tra gli edifici mi ha colpito molto la grandiosa Basilica, il centro di tutte le attività economiche, commerciali e giuridiche della città. A pianta rettangolare, a tre navate, circondate da colonne monumentali e semicolonne ioniche e corinzie, si sviluppa su una vasta area, con diverse entrate. Troverete qui anche dei grandi depositi dove sono conservati svariati reperti come sculture, calchi in gesso e moltissime anfore, una quantità davvero infinita.
Casa del Fauno
In fondo alla Piazza del Foro troviamo una delle più grandi e prestigiose abitazioni di Pompei, la Casa del Fauno. Il proprietario era sicuramente di rango sociale molto elevato, visti la ricchezza e lo splendore della struttura e delle decorazioni. All’interno potrete ammirare le copie di due capolavori, la bellissima Statua del Fauno, posizionata nella vasca che serviva per raccogliere l’acqua piovana, “impluvium”, e lo spettacolare mosaico raffigurante Alessandro Magno durante la battaglia contro i persiani. Gli originali sono oggi al Museo Archeologico di Napoli. La statuetta bronzea del Fauno è un esempio di come la scultura a Pompei, prevalentemente di piccoli formati e di ispirazione ellenistica, offra modelli di singolare bellezza ed eleganza.
Villa dei Misteri
Ci dirigiamo ora verso Porta Ercolano dove, appena fuori dalle antiche mura che cingevano la città, si trova una delle più famose e suggestive ville patrizie, la Villa dei Misteri. La posizione in cui si trova è spettacolare, un po’ sopraelevata rispetto agli scavi, offre una veduta stupefacente di tutta l’area. Questa sontuosa villa suburbana ha molte stanze e diverse sale destinate a varie funzioni, ha anche un’area termale e una veranda con vista mare. Al suo interno però troverete qualcosa di veramente eccezionale, un ciclo di decorazioni parietali nella sala triclinare che non ha eguali. In questa favolosa sala le pitture, dai colori intensi e accesi, sono ben conservate e lasciano stupefatti. Le figure, quasi a grandezza naturale, disposte lungo tutte le pareti, raccontano una storia misteriosa, forse un rito conosciuto da pochi eletti. Il soggetto, infatti, non è stato ancora identificato, si presume però che il fregio possa raffigurare “l’iniziazione ai misteri dionisiaci”.
Le decorazioni pittoriche a Pompei
Siamo arrivati alla fine di questo viaggio all’interno degli scavi archeologici di Pompei e vorrei lasciarvi con un breve accenno che riguarda le decorazioni pittoriche di Pompei. Proprio all’interno della Villa dei Misteri avrete l’occasione di ammirare tutti i diversi stili della pittura pompeiana che sono quattro, suddivisi a seconda delle epoche storiche. L’arte pittorica a Pompei raggiunse livelli altissimi e al pari di quella musiva si sviluppò a partire da uno stile semplice che via via diventò più complesso fino ad arrivare a quello denominato “ornamentale”, ricchissimo di particolari ed elementi, con effetti illusionistici e raffigurazioni straordinarie. Troverete tanto colore ovunque, sia nelle case private che nei locali pubblici e il colore per eccellenza era il rosso, denominato “rosso pompeiano”.
Vi assicuro che la bellezza di tutte le pitture vi lascerà a bocca aperta. Io sono rimasta colpita non solo da quelle presenti nelle abitazioni più lussuose e negli edifici pubblici, ma anche dalla delicatezza e raffinatezza di alcune pitture in ambienti inaspettati, come ad esempio nelle botteghe e nelle osterie. In uno di questi ambienti, il “Thermopolium Lucius Vetutius Placidus”, con annessa abitazione, potrete ammirare le bellissime decorazioni poste proprio sopra il bancone, che evocano le divinità di Mercurio e Dionisio, protettrici del commercio e del vino.
Articolo e foto di Morena Schiffo
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