monte cecilia

Una passeggiata nella natura sul Monte Cecilia, a Baone

Il Monte Cecilia (199 m) si trova nel comune di Baone (Padova) ed è un piccolo rilievo nella sezione sud dei Colli Euganei.

Nonostante la sua scarsa altezza, rappresenta una fantastica finestra sulla Pianura Padana e sui Colli Euganei circostanti, quali il monte Ricco, il monte Castello, il Venda, il monte Lozzo, il monte Cero e sui paesi di Este, Monselice, Calaone e diversi altri.

Il versante nord del monte, forse per la presenza di un suolo fortemente calcareo, presenta una vegetazione più rada e bassa. Una passeggiata su questo dolce versante prativo dà la sensazione di trovarsi su una tipica collina toscana o umbra.

monte cecilia sui colli euganei

Dopo le siepi di acero campestre e un bosco di robinie, si svolta a sinistra per cominciare la passeggiata ad anello. Dapprima, si apre ai nostri occhi una vegetazione mediterranea e, sullo sfondo, il borgo di Arquà Petrarca e le località di Calaone e Monselice.

I Colli Euganei sono sorti dopo un’esplosione vulcanica, per questo motivo oggi troviamo delle esfoliazioni cipollari delle rocce, una desquamazione della roccia chiamata latite.

Giada, la nostra guida esperta di botanica dei Colli Euganei, comincia ad illustrare le specie botaniche che incontriamo man mano sul nostro percorso.

Sapete quali sono le due cose che permettono di distinguere una persona “esperta” da una “appassionata ed esperta” ? Innanzitutto, la luce che ha negli occhi. E poi, ovviamente, l’entusiasmo nel raccontare quello che vediamo e con il quale contagia chiunque ascolti. 

monte cecilia a baone

La vegetazione sul monte Cecilia

In questo ambiente, una delle piante che la fa da padrona sono le orchidee, la tridentata, l’orchidea scimmia e l’orchidea maggiore, ma non solo. Pensate che nel territorio dei Colli Euganei si stimano oltre 30 specie diverse di orchidee,  come la bellissima Ophrys bertolonii subsp, benacensis, Uccellino allo specchio.

Oltrepassato un bivio e imboccato il sentiero a destra tra carpini neri, robinie e frassini, sbirciamo la Berretta del prete, una pianta spontanea denominata così per la particolare forma dei suoi frutti.

vegetazione sul monte cecilia

Camminando scopriamo l’acero campestre, il biancospino, il ligustro, evonimo, roverella e carpino nero, olmi, robinie e cornioli e, su tutte, macchie di ginestre gialle meravigliose e splendenti.

Arrivati su un leggero promontorio in mezzo alle ginestre, notiamo il monte Ventolone e l’abitato di Arquà Petrarca, a destra il monte Ricco e la Rocca di Monselice.

I ruderi del castello medievale di Baone

All’ombra di una roverella, ascoltiamo Giada che ci racconta perché il monte si chiama Cecilia, facendo riferimento alla leggenda del castello medioevale di Baone, distrutto da Ezzelino III in occasione delle diatribe con Camposampiero ed Este, anche a causa della bella Cecilia. 

Man mano il sentiero si restringe e ci si addentra nel bosco.

Un bosco che all’interno nasconde le sue meraviglie: acacie, gelso della Cina, ortiche, carletti, asparagine, malva ottima per le tisane, tarassaco, la bardana un antibiotico naturale, ma poi ciclamini, felci, e molto altro.

Raggiungiamo il bivio che porta ai ruderi del castello dei Conti di Baone. Gli scalini in pietra conducono alla  croce in ferro che gli abitanti di Baone posero dopo la distruzione del castello ad opera di Ezzelino, ma noi non saliamo e continuiamo sul nostro sentiero.

Sul percorso troviamo anche overella, onge de gato, meli, ligustro, rosa canina, frassini, alianto e terebindo.

E non dimentichiamo la ruta patavina, la pianta d’Italia che vive solo qui una curiosità è sterile.

E ovviamente, come tutti i gruppi montanari che si rispettano, abbiamo la nostra piccola mascotte Kalì, una cucciola di Tibetan terrier, che precede il gruppo esplorando e osservando i ciclisti che passano.

Il giro del nostro anello è concluso, siamo entusiaste per tutto che abbiamo visto e per quello che Giada ci ha raccontato.

giardino botanico del monte cecilia

Il giardino botanico del parco Buzzaccarini

Ma le sorprese non finiscono. Saliamo in macchina e ci avviamo a Monselice, al Parco Buzzaccarini, dove pranziamo e nel pomeriggio ci aspetta la visita al piccolo giardino botanico.

Un giardino costruito e gestito interamente da volontari e appassionati. Qui crescono piante aromatiche, piante acquatiche, piante velenose, piante medicinali.
Un percorso sensoriale di profumi e sapori. Il grande albero di more di gelso fa da guardiano ai laghetti sottostanti.

Completato il giro del Giardino, ci dirigiamo verso Arquà Petrarca dove ci dedichiamo a un po’ di shopping da food blogger (Brodo di Giuggiole e olio extravergine di Oliva), prima dell’ultima tappa a Baone, dove non si può passare senza acquistare i “bisi”.

 

Articolo di Erica Zampieri

LEGGI ANCHE

 

 

Follow