
Alla scoperta del borgo di Millesimo, in provincia di Savona: itinerario e curiosità
La Valbormida, terra di confine e passaggio tra la Liguria e il Piemonte, quasi “a sorpresa” custodisce gemme nascoste che vale davvero la pena soffermarsi a conoscere.
Una di queste è Millesimo, in provincia di Savona, raccolto borgo con il centro dalla curiosa forma triangolare che si fregia dell’appartenenza al circuito dei Borghi Più Belli d’Italia ed è occasione per scoprire un lato inedito della Liguria, lontano dalla costa e dal mare, plasmato dal dolce profilo delle verdi colline.
Una passeggiata lungo i portici che ne disegnano il cuore, da Piazza Italia fino al lungofiume, mette subito in risalto come sia un borgo di sapori e tradizioni: le vetrine delle pasticcerie, delle panetterie e delle botteghe alimentari espongono delizie di nicchia e del territorio, quelle chicche che fanno la gioia degli intenditori.
Non per niente Millesimo è conosciuto come “città del tartufo“, il prezioso tubero che qui trova uno dei suoi habitat ideali ed è celebrato in settembre con la Festa Nazionale, un evento che richiama estimatori da ogni dove e avvolge l’antico borgo ligure nel profumo inconfondibile del fungo sotterraneo.
Itinerario alla scoperta di Millesimo, Savona
Portici, botteghe tipiche e prodotti di nicchia sono soltanto l’inizio del piacevole incontro con Millesimo.
La visita prosegue inoltrandosi tra i quieti carruggi lastricati dove i passi risuonano, per raggiungere il simbolo del borgo, la Gaietta o “Ponte Vecchio”, raro esempio di ponte fortificato in Italia.
Osservare dal basso la torretta, che fungeva da porta d’accesso al borgo dal lato occidentale, regala la sensazione di compiere un veloce salto nel passato; raggiungerla e ammirare il panorama a perdita d’occhio che segue il corso del fiume Bormida, fiancheggiato dai colli e dalle case del nucleo antico, allarga il cuore.
Risalendo, si incontra la Casa della Fondazione, dove il marchese Enrico II firmò, nel 1206, l’atto di fondazione di Millesimo.
La passeggiata continua poi costeggiando il fiume dove è piacevole fare una sosta sulle panchine e, perchè no, attraversare la passerella sospesa per raggiungere l’area picnic e vedere il borgo da un punto di vista inedito.
Al ritorno, lo sguardo si posa sul Castello, edificato a difesa di Millesimo e della via di comunicazione tra la Liguria e il Piemonte, e su Villa Scarzella ai suoi piedi, abbracciata da un elegante giardino e sede del Museo Napoleonico e del Centro visitatori del Bric Tana e della Valle dei Tre Re.
Rientrando verso il cuore del borgo, suscita interesse il Palazzo comunale del XII secolo al cui interno spicca la sala consiliare con armature degne di nota.
Infine, non potrete lasciare Millesimo prima di aver fatto una sosta presso la Chiesa di Santa Maria Extra Muros, appena fuori dal centro, pregevole edificio romanico con pianta basilicale del XII secolo e campanile a cinque ordini del XV secolo, e il Monastero di Santo Stefano del 1200, restaurato in stile gotico-rinascimentale e oggi sede dell’omonimo ristorante e relais in un ambiente raffinato e tranquillo.
Il Santuario di Nostra Signora del Deserto, maestoso luogo di fede
La provincia di Savona regala eccellenze come Millesimo che, tra il profumo dei boschi e dei tartufi, non vanta soltanto un centro storico tutto da scoprire ma anche dintorni che sanno lasciare ricordi indelebili.
Uno di questi è il maestoso Santuario di Nostra Signora del Deserto, nell’omonima frazione, la cui origine risale al 1726 con l’edificazione di una prima cappella sul luogo di un’avvenuta guarigione miracolosa.
All’inizio dell’Ottocento, l’edificio religioso venne ampliato e assunse l’attuale forma tra il 1867 e il 1923 con i caratteristici muri dai rossi mattoni a vista, la cupola e la statua della Madonna.
Un luogo di culto e di fede immerso nella quiete dei castagneti, dove ritrovare il contatto con sé stessi e lasciarsi alle spalle la frenesia della routine di tutti i giorni.
Da non perdere la sala museo dei ricordi ricca di ex-voto che narrano la storia delle grazie ricevute.
Il Parco Regionale del Bric Tana, l’area protetta scrigno del territorio valbormidese
Il comune di Millesimo vanta anche un parco, il più piccolo della Liguria, uno scrigno di natura plasmato da un paesaggio unico nel suo genere da queste parti: il Parco di Bric Tana.
Ed è proprio qui, tra gli alberi di questi boschi, che nasce il rinomato tartufo, bianco oppure nero, re della gastronomia locale, che viene raccolto dal mese di settembre fino al periodo natalizio.
Il Bric Tana è una di quelle meraviglie nascoste da scoprire e vivere scorcio per scorcio, sorpresi dal fatto di trovarsi proprio in Liguria, la terra “del mare e delle spiagge”.
Castagneti, alberi secolari, le alte guglie di calcare e fenomeni carsici singolari nella provincia di Savona rendono il Parco la meta ideale per rilassarsi e godere di rigeneranti passeggiate seguendo percorsi naturalistici di notevole interesse storico e paesaggistico: il sito archeologico dell’Età del Bronzo, le incisioni rupestri di Biestro e i menhir di Millesimo sapranno emozionarvi.
Da Millesimo al cospetto del lago della provincia di Savona
Concedersi una visita a Millesimo significa anche avere l’occasione di conoscere la “Liguria che non ti aspetti”, quel lato (spesso messo in ombra dalla magnifica costa) che la fa assomigliare a una regione “di montagna”.
Sì perchè l’antico borgo è punto di partenza per raggiungere, a circa 14 chilometri, il Lago di Osiglia, uno dei laghi da vedere assolutamente in provincia di Savona, meta di spicco della Valbormida.
Soprattutto in estate, è un’alternativa alla folla delle località balneari e accoglie i bagnanti, gli appassionati di canottaggio e gli amanti del trekking e delle escursioni nella natura in una cornice di puro relax.
Incastonato tra boschi di castagno e faggete, è un rigenerante specchio di acqua blu sulle cui sponde non mancano panchine e tavolini dove allestire un picnic e fermarsi ad ammirare i giochi della luce sull’acqua.
Il lago ha visto la luce nel 1939 con la costruzione della diga per l’approvvigionamento idrico e custodisce nelle sue profondità le rovine dell’antico abitato di Osiglia che riemerge circa ogni quattordici anni durante le operazioni di pulizia e ordinaria manutenzione.
Uno scenario affascinante che attira visitatori e che permette di rivedere i resti della chiesa e delle vecchie cascine.
Le rive del Lago ospitano anche l’Imbarcadero, bar ristorante e raccolta spiaggia con lettini, ombrelloni e possibilità di noleggio kayak e pedalò per ammirare le rive da una visuale privilegiata.
Articolo e foto di Flavia Cantini
LEGGI ANCHE