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Masari Vini: quando il territorio diventa racconto, diventa vino

Quando si parla di vino, si sente spesso nominare la parola “Cru”. Essa delinea un particolare tipo di terreno, soprattutto se legato alla produzione vinicola. Quando penso alla parola Cru io penso a quel profumo speciale che ha la terra in determinati posti. Tutto sa di quella terra: le storie che si ascoltano, quello che si mangia e, non da meno, quello che si beve. Masari Vini è un’azienda vinicola della Valle dell’Agno, nell’Alto Vicentino. I loro vini non sono solo uno speciale liquido da bere ma un racconto da ascoltare.

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Certi territori sono come certe grandi famiglie: composti da tanti elementi diversi, con realtà quasi opposte, eppure parte della stessa grande unione. Masari Vini, con la sua produzione, è capace di applicare questo concetto al mondo del vino. La Valle dell’Agno, infatti, ha un versante più calcareo e un versante di origine vulcanica. Terreni diversi, figli della stessa valle, capaci di dare vini completamente diversi. Nel 1998, Massimo dal Lago e Arianna Tessari hanno dato vita a un’azienda vinicola che diventasse l’espressione perfetta di questa diversità. Potendo usare ancora un paragone, è come se avessero scattato la perfetta foto di famiglia da mettere in salotto e guardare tutti i giorni.

I vini

Sfruttando i diversi terreni della valle, con vigneti piantati su entrambi i versanti e in luoghi differenti, sono riusciti a mettere tutta l’essenza della Valle dell’Agno in bottiglia. Tra le loro proposte possiamo trovare vini bianchi e vini rossi, prodotti sulle differenti “coste” – come le chiamano loro – della valle. Dalla Costa Nera, ovvero quella vulcanica, arrivano dei vini che possono accompagnare in modo perfetto qualcosa che va da un buon pasto quotidiano fino a qualcosa di prezioso. Agno Bianco, per esempio, è un vino dal sentore molto minerale, dove le note delle uve Riesling (renano) e Durella si mescolano creando qualcosa di unico. La lista dei vini vulcanici prosegue con Leon, un vero e proprio re. Si tratta di un metodo classico dove la Durella – uva vicentina di lunga storia – regala un gusto intenso e coinvolgente. Come se ciò non bastasse, si aggiunge alla lista un vino chiamato Doro, il cui colore richiama quello dell’oro. Di cosa stiamo parlando? Doro è un vino da fine pasto, dove la Garganega regala dolcezza e la Durella insiste su note più complesse. Perfetto per accompagnare anche formaggi dal gusto deciso. Piccola curiosità che ho scoperto proprio visitando Masari Vini non distante da Valdagno: il terreno vulcanico del lato destro della valle è perfetto per l’uva Riesling, quella che viene dalla Renania. Questo vitigno venne portato proprio nell’Alto Vicentino da dei tedeschi che arrivarono lì per lavoro, un paio di secoli fa.

valle dell'agno

La Costa Bianca, ovvero quella calcarea, non manca di regalare ottimi prodotti. Uve Cabernet e Merlot sono la base di un vino chiamato proprio Masari, come l’Azienda Vinicola. Un rosso che riporta alla mente gli aromi della frutta rossa e che ben si abbina con molta cucina del territorio. Montepulgo, vino che prende il nome proprio da uno dei monti che disegna il lato calcareo della Valle dell’Agno, è un gran capitolo di quel libro che racconta il territorio dell’Alto Vicentino. Un vino la cui produzione richiede pazienza e attesa, come la conclusione dei romanzi più belli, più forti, quelli che ti porti nel cuore.

Articolo e foto di Giovy Malfiori

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