
L’Alto Vicentino e le patate d’eccellenza
Ci sono prodotti d’eccellenza in tutte le regioni d’Italia e, molto spesso, penso davvero che la nostra cucina sia la migliore al mondo sia tutto tranne che un luogo comune. La nostra grande tradizione italiana è forte anche per la qualità delle materie prime che, come dicevo, imperano ovunque si vada. L’Alto Vicentino è terra di ricette che mescolano la cultura cimbra e quella veneta: da quelle parti non mancano ortaggi speciali come il Broccolo Fiolaro oppure i prodotti che sembrano strani come la Fioretta. La terra dell’Alto Vicentino è anche particolarmente pregiata per la produzione delle patate. A distanza di non troppi chilometri, infatti, troviamo tuberi degni di nota: la patata di Rotzo e quella del Monte Faldo. Perché sono così particolari?
Dobbiamo a Colombo il fatto di aver portato le patate in Europa e credo che tutti gli saremo sempre grati: questo tubero è entrato subito di prepotenza nella dieta di quasi tutti i paesi del Vecchio Continente, garantendo sostentamento praticamente a tutti. Non sconvolge, quindi, che in una zona particolarmente montuosa come l’Alto Vicentino, le patate fossero di uso comune. Nella mia famiglia c’è sempre stato chi “cavava patate”, come si dice da noi in dialetto e mai avrei pensato – finché non sono diventata adulta – che le patate che trovavo al mercato diventassero addirittura De.Co o PAT e riconosciute dal punto di vista nazionale.
La Patata di Rotzo
Rotzo è un comune dell’Altopiano di Asiago e ci trova a circa 1000 metri d’altitudine. È proprio l’altitudine il primo elemento che rende speciale la Patata di Rotzo. Si tratta di una PAT, ovvero di un prodotto agricolo tradizionale. Questa denominazione viene data a quei prodotti coltivati storicamente in un territorio ed, eventualmente, reintrodotti successivamente. I casi nel nostro paese sono tanti. Parlando di Rotzo, le patate particolari di quella zona si coltivavano fin dal XVIII Secolo e sono state reintrodotte più recentemente, recuperando un elemento storico dell’Altopiano. Lo stesso Mario Rigoni Stern, scrittore simbolo dell’Altopiano di Asiago, raccontava spesso il suo “cavar patate”. Quello che rende speciali queste patate, particolarmente ricche di amido, è il terreno morenico dell’Altopiano. Come si gustano? In tutti i modi ma le loro caratteristiche le rendono perfette per gli gnocchi che si condiscono – come da usanza cimbra – con burro e cannella. Il periodo migliore per gustarle è settembre, quando a Rotzo si tiene la festa dedicata proprio alla Patata di Rotzo. Se non amate il particolare accostamento tra zucchero e cannella per un primo piatto, vi consiglio di gustare queste patate semplicemente lessate e cosparse di un’ottima fonduta di Asiago DOP. Se state passando qualche giorno sull’Altopiano di Asiago, non vi sarà difficile trovare anche il pane fatto proprio con queste patate. È una delizia, magari con una fetta di sopressa.
La Patata del Monte Faldo
Da una PAT a una De.co: la Patata del Monte Faldo, altra delizia dell’Alto Vicentino, prodotta nella zona a ridosso dei Monti Lessini, tra i comuni di Valdagno, Cornedo Vicentino, Brogliano, Trissino e Nogarole Vicentino. Una bella zona che può essere scoperta anche a piedi, camminando lungo una parte dell’Anello Ecoturistico delle Piccole Dolomiti. Perché è speciale la patata del Monte Faldo? Molti dicono sia la più perfetta – se così possiamo dire – per gli gnocchi di patate. Sarebbe interessante organizzare una “gara” tra questa e quella di Rotzo. La patata del Monte Faldo è a pasta gialla ed è particolarmente facile da impastare proprio per fare gli gnocchi. Lo sanno bene molti ristoranti della zona di produzione di questa De.Co che non si lasciano scappare la ghiotta occasione di proporre degustazioni di ogni tipo. Uno tra tutti? Ristorante Costa di Selva di Trissino. Provare per credere.
Articolo e foto di Giovy Malfiori
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