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Lago di Como: itinerario romantico partendo da Cernobbio

Il Lago di Como è una meta per eccellenza e quello che vi proponiamo in particolare è un itinerario romantico sull’acqua partendo da Cernobbio situata a soli 5 chilometri a nord-ovest di Como. Da queste parti il lato romantico fa rima con la storia di un luogo magico, meta di villeggiatura di famiglie nobili, in particolare dell’aristocrazia milanese, già dal Cinquecento, mentre oggi è soprattutto il sogno di una clientela straniera, in primis americana. Vi troverete spesso gli unici italiani soprattutto in luoghi esclusivi. Il lusso è infatti una delle caratteristiche di questo territorio che pullula di ville, antiche residenze estive, oggi trasformate in alberghi di lusso. Ma il lago non è solo questo: ci sono itinerari naturalistici, percorsi nei piccoli borghi che si affacciano sull’acqua dove si possono gustare specialità locali in varie trattorie. Oggi Cernobbio è nota soprattutto per l’appuntamento internazionale del Forum Ambrosetti a settembre che riunisce i vertici internazionali della politica e dell’economia. E naturalmente una grande pubblicità ‘involontaria’ la si deve all’attore George Clooney che ha scelto il lago a luogo d’elezione.

lago di como da cernobbio

Per arrivare a Cernobbio

In auto si prende l’autostrada A9 Como-Chiasso fino all’uscita Como Lago (l’ultima uscita prima del confine svizzero). Una volta usciti dall’autostrada seguire le indicazioni per Cernobbio. Si percorre la strada a mezza costa nota come ‘Strada di Grumello’ da Como in una mezz’ora scarsa, traffico permettendo porta a Cernobbio e poi prosegue verso il nord. In alternativa i treni da Milano Cadorna (Trenord) per Como Lago o da Milano Centrale per Como San Giovanni partono ogni ora e si arriva in un’ora dalla prima stazione e quaranta minuti dalla seconda. Se si giunge dal nord si possono intercettare i treni svizzeri, comodi, che passano da Como San Giovanni. Poi un autobus di linea dalla Stazione Como Lago porta diretto a Cernobbio. Se si ha la possibilità poi si può arrivare in barca, così da iniziare l’itinerario romantico.

Cosa vedere passeggiando 

Ci si può perdere tra le stradine: Cernobbio ha una bella passeggiata sul lungolago e un passeggio di negozi elegante che merita una sosta. Piazza Risorgimento è il cuore della “riva” di Cernobbio dove si trova l’Imbarcadero della Navigazione con l’elegante tettoia in stile Liberty del 1906. Al centro della piazza il Monumento ai Caduti, dello scultore milanese Angelo Galli, e quello a Giuseppe Garibaldi, inaugurato nel 1907. 

Piacevole la Chiesa di San Vincenzo, in stile romanico, nel borgo storico.

Certamente da non perdere la Cittadella della seta, un sito di archeologia industriale tessile unico nel comasco caratterizzato dagli edifici che ospitavano le case popolari abitate dai lavoratori della tessitura Bernasconi e che testimoniano la grande storia delle seterie diffuse in tutto il comasco da secoli. Al centro dell’area le due Ville Bernasconi, una attualmente il Municipio e l’altra in stile liberty, uno degli esempi più importanti d’Italia dello stile, sede di esposizioni. 

Da non perdere Villa Erba, realizzata nel XIX secolo e legata a Luigi Erba, fratello e erede di Carlo Erba, uno dei maggiori industriali farmaceutici dell’epoca. Negli Anni Venti del secolo scorso divenne proprietà del regista Luchino Visconti il quale vi soggiornò in diverse occasioni. Oggi la villa è diventata un centro congressi internazionali ma conserva il fascino del suo stile manierista con giardini lussureggianti molto curati che fanno parte della rete Grandi Giardini Italiani.

L’incanto di Villa D’Este

Perla del Lago di Como, nota al jet set internazionale, è il gioiello di questa zona perché varcare il suo cancello, significa lasciare fuori il mondo con il suo frastuono e la sua modernità.

Certamente luogo di grande esclusività, se si prenota un pranzo, una cena, una giornata in piscina o anche solo un aperitivo si ha la possibilità di visitarla. Cominciamo così il nostro itinerario romantico con un viaggio nella storia.

La villa fu progettata nel 1568 da Pellegrino Pellegrini, meglio noto come “il Tibaldi” quale residenza di villeggiatura del cardinale Tolomeo Gallio, della famiglia omonima, una delle più importanti della zona, amante dell’arte che fece del luogo uno dei più begli esempi di architettura rinascimentale della zona. Oggi nota soprattutto per i suoi giardini splendidi che degradano sulla riva e che erano già ammirati da Alessandro Manzoni. Cinquecento anni fa Cernobbio era un piccolo villaggio abitato solo da taglialegna e pescatori e quando sorge la villa che allora si chiamava Garrovo dal nome del torrente che ne attraversa tuttora il territorio per sfociare nel lago, era una cattedrale nel deserto. La Villa ha avuto molto proprietari e ad ogni cambio di famiglia si deve un intervento. Già alla morte del Cardinale la Villa passò al nipote Tolomeo, che nel frattempo aveva acquistato il titolo nobiliare di Duca di Alvito e che continuò ad abbellirla. Gli spazi sono enormi e si può seguire anche un percorso artistico tra le diverse opere come Sorriso alla luce, riconducibile al ritratto della signora Pisani, di Giacomo Balla del 1901 e una statua di Venere incoronata da Eros attribuita ad Antonio Canova, nella Sala Flora della Villa principale. Tra le sale non dimenticate la Sala delle Colonne per i soffitti dipinti finemente e ritrovati per caso in occasione di un intervento di ripristino negli Anni Novanta. Altra sala interessante, con i soffitti dipinti da Andrea Appiani, quella di Napoleone con il suo monogramma. Questa stanza fu decorata ad hoc per il grande personaggio che in realtà non arrivò mai a Villa D’Este dove avrebbe dovuto incontrare il suo Generale Domenico Pino sposato donna Vittoria, ballerina della Scala detta “La Pelusina”. A lei si devono le fortezze fittizie della parte alta del giardino di impianto settecentesco con la sola funzione di abbellimento, fatte costruire perché il marito ‘giocasse’ alla guerra. Da qui passeggiando nel parco si ammira un paesaggio strepitoso.

Un itinerario romantico nel giardino

La passeggiata nel verde, un parco di dieci ettari, vale un viaggio: qui dimorano alberi centenari e l’Arco del Pastore risalente al XVIII secolo, situato al termine del parterre che si affaccia sull’entrata della Villa Principale, presenta proprio una dedica in marmo ricorda l’operato di Carolina di Brunswick. Cuore del giardino il Ninfeo con grottesche, dal 1913 patrimonio storico e apre una prospettiva sulla salita che porta alla statua di Ercole e Lica. Conosciuto anche come “Mosaico”, fu progettato da Pellegrino Pellegrini. La particolarità di questo Ninfeo è che i suoi mosaici sono composti da migliaia di tasselli di marmo colorati. Nel 1985, due bassorilievi dello scultore Francesco Somaini, aventi per tema “Amore” e “Solitudine” sono stati aggiunti agli otto originali dedicati alle ninfe e divinità delle acque. All’interno del mosaico un tunnel dalle camere conduce direttamente alle piscine, mentre sulla destra del mosaico la Mosaic House, una delle quattro ville private che albergano nel parco. Tra le particolarità del giardino il Tempietto neoclassico dedicato a Telemaco

villa d'este cernobbio

Tornando alla Villa, o meglio alle ville

Il complesso di Villa D’Este è articolato in due ville più importanti, quella principale detto non a caso il Padiglione del Cardinale e il Padiglione della Regina, rosso mattone, più appartata intitolata alla mancata regina d’Inghilterra Carolina di Brunswick-Wolfenbüttel, Principessa di Galles e promessa Regina d’Inghilterra che nel 1815 fece la sua entrata regale nella storia della Villa, che ribattezzò “Villa d’Este”. Infelice in amore, fu ripudiata dal marito, il futuro Re Giorgio IV d’Inghilterra quasi subito dopo il matrimonio tanto che non salì mai sul trono. Con lei però il luogo divenne un salotto internazionale e tale si mantenne tra alterne fortune. Oggi là dove c’era l’aristocrazia c’è il bel mondo internazionale.

Nel parco anche Villa Cima e Villa Malakoff che si possono vedere dall’esterno oltre a due ville private.

Lucia di manzoniana memoria

Nel giardino di fronte al Padiglione della Regina giace una storica “Lucia”, barca in legno tipica del Lago di Como, che non viene più messa in acqua, così chiamata in omaggio al personaggio manzoniano di Lucia Mondella della quale si possono vedere in acqua esempi in occasione della regata storica sul lago.

Un itinerario romantico sull’acqua 

Con barche private o battelli il lago offre la possibilità di una passeggiata sulle sue lievi increspature, potendo vedere scorci che da terra difficilmente si possono raggiungere, soprattutto sulla sponda opposta a Villa D’Este, molto meno abitate, perché le coste sono più alte. 

È un paesaggio vestito di storia come si può cogliere muovendosi da Como verso Cernobbio o direttamente da Cernobbio in direzione nord. Sulla sponda sinistra incontriamo Villa Pizzo, con un grande giardino, sede di molte manifestazioni culturali e paradiso dei sub perché di fronte in acqua c’è una statua di Venere sott’acqua che si può ammirare; quindi troviamo Villa Fontanelle detta anche Versace perché un tempo era la residenza estiva della Famiglia. 

A Montrasio spicca Villa Passalacqua, ora Resort, borgo dove si trova anche il Grand Hotel Imperiale. 

Quindi il paesino di Carate Urio con il campanile e un Museo di arte contemporanea; sull’altra sponda tornando in direzione Como, Villa Pliniana costruita su una sorgente d’acqua naturale intermittente che si getta nel lago e infine Villa Taverna, a Torno. Solo un assaggio del bel mondo che un tempo soggiornava da queste parti e che ora è stato trasformato per lo più in hotel per accogliere una clientela straniera, americana in primis.

grand hotel imperiale moltrasio

A lume di candela

Il lago offre molti spunti romantici dal tramonto in poi e i sapori sono sempre più quelli turistici dei quali bisogna diffidare, finte trattorie oppure quelli internazionali dei ristoranti d’hotel o di altri luoghi d’elezione, spesso con una cucina ricca, raffinata ma poco vicina al territorio.

Bisogna dunque cimentarsi per scovare la cucina locale dove il Persico è protagonista, sia come secondo sia nel risotto, ma anche il Luccio Perca o il Lavarello, il Missoltino o Missultin, il Salmerino o l’Agone, pescato quest’ultimo a maggio ed essiccato in foglie d’alloro. Per i formaggi e i salumi bisogna guardare più lontano, alla Valtellina, dove la Bresaola è un simbolo, come per i vini. Il clima mite favorisce la coltura dell’olivo e si produce l’Olio dei Laghi Lombardi e il Lario Dop. Tra i salumi si può ricordare la mortadella di fegato e tra gli indirizzi dove comprare questo genere di prodotti, a Carate Urio segnaliamo la Macelleria Donegana. Tra le curiosità il pane la “Ciabatta” è stata inventata nel comasco. Il pane più tipico del comasco è il Pan Méjno con farina gialla, essendo il mais e la quindi la polenta, il cereale più diffuso in zona, fiori di sambuco essiccati, zucchero, farina bianca e lievito. Tra i dolci tipici, a parte quelli natalizi, Tra i dolci la Miascia, una torta le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Si prepara impastando pane raffermo, latte, uova, zucchero, burro, mele o pere, pinoli, uvette e, a volendo, amaretti sbriciolati, cioccolato amaro, scorza di limone. Altro prodotto tipico il Masigott, un impasto abbastanza grossolano e friabile, con una tipica forma semisferica, di farina bianca e grano saraceno, zucchero, burro, uova, uvette, pinoli, arancia candita e lievito.

Articolo e foto di Sophie Moreau

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