
La storia dello Spritz: curiosità su un cocktail molto popolare
Non credo ci sia città italiana dove non si possa ordinare uno spritz. Questo cocktail, dal gusto fresco e facile da preparare, è diventato ormai un must dell’ora dell’aperitivo. La grande differenza sta nel prezzo: ci sono zone d’Italia (tipo il Veneto) in cui costa anche intorno ai 2€. Altre, invece, in cui si superano abbondantemente 8€ a Spritz. Al di là di questo, come nasce lo Spritz? Siamo sicuri che, in origine, fosse come lo beviamo oggi?
Molti dei cocktail che siamo soliti ordinare o trovare sui menù dei migliori bar vantano una storia davvero importante. È così per il Negroni, il Bellini o l’Americano. E lo Spritz? Questo aperitivo ha una storia a dir poco… imperiale. Già, è quello l’aggettivo giusto da usare parlando di Spritz. Il suo nome, infatti, deriva da Gesprizt, ovvero “spruzzato”. Ma andiamo con ordine.
Ecco la vera storia dello Spritz
Nel XIX Secolo, prima dell’Unità d’Italia, c’era il Lombardo-Veneto e, in quella regione, c’erano gli austriaci. A ridosso dei confini con l’attuale trentino, ci si sentiva più parte di un mondo governato dall’Imperatore. Il caro Franz Josephgirava spesso per le zone meridionali dell’Impero e amava molto gustare il “meltin pot” dato dalle zone di confine. Qui la storia dello Spritz prende due strade, ma non troppo lontane tra loro. Sembra, infatti, che sia l’imperatore che i soldati delle guarnigioni austriache amassero bere il classico “bianco” alla Veneta. Quella sorta di “ombra” che ancora oggi si usa proprio chiedere in ogni bar del nord-est. Sembra che il vino bianco locale fosse troppo per essere gustato in allegria a fine turno. Per questo motivo, venne chiesto di allungarlo con l’acqua. Al tempo, molti bar avevano il selz dietro i loro banconi. Fu così che il vino bianco venne “gespritz” con il selz e nacque lo spritz. Quali sono le due strade? C’è chi dice che la moda venne lanciata dal caro Checco Beppe e chi direttamente dai suoi soldati. Non lo sapremo mai ma ci va bene così.
Lo spritz originale, ancora oggi, in Veneto si beve solo allungando il vino bianco con l’acqua gassata. Non è un’eresia ma una tradizione. Per questo motivo, siate ben consci che chiedere uno Spritz, in Veneto, non equivale a vedersi servire qualcosa di arancione. Per arrivare allo Spritz con aggiunta di Aperol, occorre arrivare al 1919 e recarci direttamente a Padova. Durante una fiera, venne presentato al mondo un prodotto chiamato Aperol che, al Caffè Pedrocchi, venne aggiunto al classico spritz. Da quel giorno si parla di Spritz Padovano, quando si fa riferimento all’aperitivo con l’aggiunta di Aperol. La storia dello Spritz non si ferma qui. Nel 1920, a Venezia, venne introdotto il Select, un distillato di erbe prodotto dai Fratelli Pilla. In quel momento nacque lo Spritz Veneziano.
Non importa che lo ordiniate “liscio” o nello stile della vostra città veneta preferita, sorseggiare uno Spritz non sarà mai un qualcosa di banale perché si ha tra le mani un bicchiere di storia.
Articolo e foto di Giovy Malfiori
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