
Il Museo nazionale di Archeologia del mare di Caorle
Caorle e la sua laguna
Il Museo nazionale di Archeologia del Mare si trova presso l’ex Azienda Agricola Chiggiato, proprio all’entrata di Caorle, a pochi minuti dal centro. Il museo custodisce importanti reperti che vanno dall’età protostorica all’epoca moderna e che raccontano la storia di Caorle e del suo territorio, tra mare, terra, laguna e rotte fluviali. Vorrei farvi conoscere Caorle da un’altra prospettiva, esplorando la sua storia più antica e i suoi luoghi meravigliosi immersi nella natura. Il nostro itinerario partirà proprio dalle sale del museo per proseguire poi in un luogo caratteristico di questa zona, la laguna, dove c’immergeremo in un paesaggio affascinante, tra canneti, casoni e acque lagunari. Arriveremo poi fino al Santuario della Madonna dell’Angelo, che si erge proprio alla fine della scogliera, uno dei punti più suggestivi di Caorle. Ci lasceremo poco più avanti, ammirando il Campanile di Caorle.
Museo nazionale di Archeologia del mare
Il percorso espositivo del museo si sviluppa su due piani. Iniziamo salendo al primo piano, dove è allestita la sezione espositiva, “TERREDACQUE da mostra a museo”, un nucleo di reperti già esposto una decina di anni fa, presso il Centro Civico ex Bafile di Caorle, dall’allora Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto. I reperti esposti nelle sale fanno riferimento a questa mostra, che intendeva presentare l’evoluzione storica dell’intera area di Caorle e delle zone limitrofe. Troverete dei pannelli illustrativi con molte indicazioni sulla provenienza e sulle particolarità dei ritrovamenti. L’allestimento è ben curato e vi farà immergere nella storia più antica di Caorle. I molti reperti ritrovati, terrestri e marini, testimoniano un contesto ambientale caratterizzato da una stratificazione storica complessa, che va dal periodo del tardo bronzo fino all’epoca moderna, con particolare attenzione all’epoca romana e a quella medioevale, una lunga storia ancora da approfondire.
“Ara di Bato”
Uno dei reperti più significativi è sicuramente l’Ara di Bato, una lapide funeraria della prima metà del I secolo d.C., con un’iscrizione che cita Bato e Paio, due marinai imbarcati su due navi da guerra usate dalla marina romana. Il reperto è molto importante perchè fa pensare ad un possibile stanziamento militare presso il tratto di mare della colonia romana di Jiulia Concordia. Una copia di questa testimonianza storica è ora a Caorle, in Piazza Vescovado. Nelle sale successive la storia continua, attraverso altri reperti, tra cui vasellame, utensili, ancore e anfore. Non mancano poi installazioni multimediali e videoanimazioni che raccontano la storia delle varie imbarcazioni tipiche dell’Adriatico. Molto suggestivo è l’allestimento dell’ultima sala, le anfore sono appese al muro, dove è rappresentata la posizione della stiva da carico. Le molte e diverse ancore presenti sono disposte sulla sabbia e raccontano la loro storia attraverso incrostazioni e sedimenti delle profondità marine.
Il brick Mercurio
Le sale al piano terra narrano la storia del brick Mercurio, una nave da guerra di età napoleonica che saltò in aria durante la battaglia di Grado del 1812, combattuta dalle truppe italo-francesi contro gli inglesi. A poche miglia da punta Tagliamento fu ritrovato un cannone e furono avviate le operazioni di indagine subacquea. Le successive campagne di scavo, nei primi anni del 2000, portarono alla luce molti reperti, tra cui utensili, armi, munizioni e oggetti vari, che fornirono molte informazioni sull’equipaggio e sulla vita di bordo. Per la rilevanza scientifica del progetto di ricerca, la Direzione Regionale dei Musei Veneto decise di dedicare un’intera sezione del Museo nazionale di Archeologia del mare a questo relitto. Entrati nelle prime sale vi troverete immersi nell’ambiente marino grazie ai maxischermi che proiettano il lavoro di ricerca, scavo e catalogazione, effettuato dai subacquei sul sito del ritrovamento. Installazioni multimediali forniscono molte informazioni sul brigantino, sui documenti e sugli oggetti ritrovati. Nella sala successiva sono state riprodotte in scala alcune parti del brick, la poppa con pezzi di artiglieria e parte del vascello. Non manca anche un’immersione subacquea virtuale che potrete fare grazie ad un dispositivo da indossare.
Il Museo nazionale di Archeologia del Mare è gestito dalla Direzione regionale Musei Veneto e fa parte di un circuito importante di musei archeologici del territorio, una rete che intende valorizzare i siti archeologici del Nord Est. Il museo documenta le molte relazioni che si sono sviluppate nel tempo tra il mare, Caorle, i luoghi caratteristici che la circondano e le terre che lambiscono questo particolare tratto di Adriatico. Voglio ringraziare lo staff del museo, in particolare Alice e Gigliola che mi hanno fornito le indicazioni necessarie per fruire al meglio della visita. Prima di uscire ho chiesto loro di dirmi perché è importante visitare questo museo. La loro risposta è stata molto semplice: “La visita al Museo nazionale di Archeologia del Mare permette di fare una vera e propria immersione nelle profondità della storia di Caorle e del suo territorio, da sempre sospeso tra terra, mare, laguna e canali.”
Laguna di Caorle
Usciti dal museo ci dirigiamo ora verso il centro di Caorle. Dopo pochi minuti a piedi arriviamo alla grande rotonda e possiamo scorgere il porto dei pescherecci e le tipiche case colorate. Il nostro itinerario però prosegue sulla sinistra, verso la spiaggia di Levante. Vorrei portarvi in un luogo molto particolare, immerso nella natura, un’oasi di pace e tranquillità, la laguna di Caorle. Il percorso si può fare a piedi, se vi va di camminare ci vuole una mezz’oretta, oppure in bicicletta, è uno dei percorsi ciclabili più suggestivi. La laguna di Caorle è un’area naturalistica protetta che mantiene ancora le sue caratteristiche originarie, una vegetazione di canneti e piante mediterranee, una flora peculiare, svariate specie di uccelli e naturalmente tantissime varietà di pesci che qui si riproducono. Arrivati in fondo alla spiaggia di Levante proseguiamo fino a Falconera dove possiamo iniziare a vedere la laguna e la cosiddetta “Isola dei pescatori”.
I Casoni di Caorle
In questo luogo incantevole vi consiglio di fermarvi e contemplare il paesaggio, avrete l’impressione di essere in un’altra dimensione. Un ambiente unico, fuori dal tempo, dove si sente solo il rumore del vento tra i canneti e dei cigni che nuotano. Proseguendo lungo l’argine sterrato che porta alla Strada Palangon potrete scorgere le tipiche abitazioni dei pescatori, i casoni, costruite con canneti, legno e argilla. La laguna è visitabile anche in barca, alcune imbarcazioni partono direttamente dal Porto pescherecci di Caorle. Navigando tra canali e terre emerse potrete ammirare da vicino la natura particolare di questo luogo e magari fermarvi in un casone per assaggiare il pesce appena pescato, un’esperienza unica tra reti, attrezzi da pesca e racconti di pescatori.
Verso il centro storico
A questo punto possiamo ritornare verso il centro di Caorle e raggiungere il Santuario della Madonna dell’Angelo, uno degli edifici più antichi di Caorle, il cui aspetto attuale risale al ‘700. Ci troviamo sulla punta di un leggero promontorio, una posizione molto suggestiva proprio di fronte al mare. Proseguendo lungo l’argine, possiamo scorgere la bellissima scogliera di Caorle, una galleria d’arte a cielo aperto, che ogni anno, grazie all’evento “Scogliera viva”, si arricchisce di nuove sculture. Siamo arrivati alla fine del nostro itinerario, di fronte a noi c’è Piazza Vescovado, con l’antico Duomo e vicino il suo Campanile cilindrico, il simbolo di Caorle, risalenti all’XI secolo. Sono sicura che dopo questa immersione nella storia più antica di Caorle e nella sua meravigliosa laguna potrete apprezzarne ancora di più la bellezza che la contraddistingue. Ora non vi resta che esplorarne il caratteristico centro storico, tra stradine, piazze, calli e case colorate.
Informazioni utili
Articolo e foto di Morena Schiffo