val zoldana

Il Festival dei Sapori e Mestieri della Val di Zoldo

Artisti, scrittori, artigiani della lana e del legno, cavalieri, gelatieri e agricoltori: tutto questo e molto altro è il Festival dei Sapori e Mestieri che la Val di Zoldo propone venerdì 12 agosto e sabato 10 settembre.  Un’occasione per scoprire una valle dove regnano le Dolomiti, dove autenticità e genuinità sono le parole d’ordine di luoghi ancora nascosti e preservati. Circondata dalle Dolomiti Patrimonio Unesco, la Val Zoldana è protetta da cime famose, tanto che Pelmo e Civetta dividono gli ammiratori in opposte fazioni. Se uno zoldano vi chiede quale cima preferite, rispondete pure senza esitare: scoprirete che spesso gli zoldani stessi hanno una preferenza. 

monte civetta val zoldana

E sono proprio Pelmo e Civetta ad accompagnare i visitatori lungo il percorso del Festival dei Sapori e Mestieri della Val di Zoldo: si parte dalla stazione a monte dell’ovovia di Pecol per rientrare nel borgo di Pecol dopo una piacevole e facile passeggiata, tutta in discesa.

Gli artigiani del Festival dei Sapori e dei Mestieri 

Gli incontri al festival sono tra i più vari e sono l’occasione per conoscere la Val Zoldana nelle sue tante espressioni e caratteristiche. 

Merino, il custode del bosco, abita a Zoppè di Cadore, paese che vede il Pelmo dal suo lato famoso, quello che gli è valso il titolo di “Caregòn del Pedreterno” per la sua forma di grande sedile. Merino ha una storia di gelatiere in Germania, come tanti abitanti di questa valle e del vicino Cadore. La sua passione per la natura l’ha portato a creare cuori, stelle alpine e altri oggetti con il legno di cirmolo. Dentro un piccolo rifugio in legno, ricavato da un tronco, Merino sembra un folletto, ma non di quelli schivi e taciturni, bensì di quelli che amano raccontare le storie degli alberi, primo fra tutti il frassino che ama stare vicino all’uomo. 

custode del bosco festival val zoldana

Il legno è materia fondamentale anche per i falegnami della Valle di Goima, la valle che porta verso il Passo Duran, punteggiata di piccoli borghi e suggestive chiese i cui tetti sono ricoperti da scandole di legno vecchie di oltre un secolo. È un vero spettacolo vedere i falegnami di comprovata esperienza insegnare gli antichi gesti alle nuove generazioni. È uno spettacolo vedere l’ascia che con precisione spacca i tronchi di larice e vedere uscire strette tavole sottili il cui legno resinoso è ideale per proteggere gli edifici dalla pioggia. 

festival mestieri val di zoldoMuschio, legno, piccole pigne sono le fonti di ispirazione di Annamaria, che crea conigli, civette, gnomi, ghirlande. Annalisa invece lavora la lana grezza de “La Feda” – pecora in zoldano – partendo dalla filatura fino alla realizzazione di cappelli e borse a uncinetto. Ancora il legno è la passione di Simone, che con la sua “Omiscreation” trasforma vecchie scandole in creative abat – jour o pezzi di banchi di falegname in orologi.  Uncinetto, creatività e buonumore sono le parole d’ordine di “Kijuli Creations” e dei suoi cappelli coloratissimi o in tenui sfumature. Sara lavora la resina e con logo “Trigatti’s” realizza orecchini, portachiavi, segnalibri. Con le pietre, ciascuna con un proprio significato, realizza colorati braccialetti. Golfini e scarpine all’uncinetto le propone “Al Festuc”. Saponi artigianali realizzati con essenze naturali, argilla, olio di oliva e olio di cocco sono le profumate creazioni di Giulia. Se siete appassionati di musica fermatevi da Alberto che trasforma mogano, acero, frassino e ontano in chitarre elettriche. 

È tanta la passione che si percepisce in questo festival tra le Dolomiti che mette in mostra le tante caratteristiche della val zoldana. Passione come quella di Ricky e Alexia di Zoldo Mountains per i loro cavalli: una breve passeggiata con una delle magnifiche cavalle di razza Haflinger o Norica è un’emozione unica. 

Cosa e dove mangiare in Val Zoldana

Fame? Andate a scoprire il menù che strizza l’occhio al mare alla Baita Civetta al Casòt o i mitici panini di Bepi. Poi lasciatevi sorprendere dai tanti sapori della Val di Zoldo: tra gli antichi tabià della piazzetta di Pecol vecchia, produttori di formaggi e miele vi faranno inebriare di colori, gusti e profumi. Da non perdere una sosta al banchetto del “Grif del Diaol” per farsi raccontare da Pierina la magia dello zafferano, la coltivazione dei bulbi che donano un fiore di un viola unico, la paziente lavorazione manuale con cui si separano i pistilli rossi dal resto del fiore e infine l’essiccazione.

associazione gelatieri zoldani

Da non dimenticare la specialità più famosa della Val di Zoldo, che ha reso la valle e gli zoldani famosi nel mondo: il gelato.  Ma quali sono i segreti del vero gelato artigianale? Qual è la storia che lo lega alla Val di Zoldo? Per rispondere a queste e ad altre domande c’è l’Associazione dei Gelatieri Zoldani, un gruppo di volontari che con antichi gesti tengono viva la storia del gelato tradizionale. Antiche attrezzature, amorevolmente restaurate, vengono messe in funzione per creare quella fresca crema che non lascia indifferente nessuno. Tra la mantecatura del gelato e la creazione di una profumatissima cialda che si trasforma in cono, i Gelatieri Zoldani raccontano la storia di generazioni di montanari che da fine ‘800 hanno portato il gelato oltre confine. È una storia di dedizione, imprenditoria e coraggio che inizia con gli zoldani e i cadorini che giravano per le città d’oltreconfine vendendo pere cotte per poi arrivare al gelato. Se volete sapere il segreto del vero gelato artigianale, i Gelatieri Zoldani lo sveleranno con orgoglio. Vi anticipiamo che ingredienti freschi e genuini, sapientemente dosati, lavorati secondo tempi e metodi precisi sono la base della ricetta del gelato tradizionale. Vedere le antiche macchine, mosse a forza di braccia o la spatola nel mantecatore, farà capire la passione che mantiene viva la tradizione del gelato. E farà capire la passione dei tanti abitanti della Val di Zoldo per i sapori e i mestieri racchiusi tra le loro Dolomiti.

Informazioni
Festival dei Sapori e Mestieri della Val di Zoldo
Venerdì 12 agosto e Sabato 10 settembre, dalle 9:00 alle 19:00.
Il percorso suggerito inizia dal Pian del Crep, all’arrivo della cabinovia, per poi scendere lungo la Val di Pecol. – SITO

 

Testo di Eva Vallarin
Foto di Eva Vallarin e FotoTPGatti

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