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Dolceacqua, cosa vedere e cosa fare in uno dei borghi più belli della Liguria

È uno scrigno di tesori, Dolceacqua, romantico borgo incastonato nella Val Nervia a 11 chilometri da Ventimiglia. Un tuffo nel passato tra la carezza del torrente Nervia e l’abbraccio delle verdi colline sapientemente lavorate a uliveti e vigne del pregiato Rossese.

La prima immagine che rimane impressa giungendo dalla strada provinciale è quella della zona medievale, la cosiddetta “Tera”, aggrappata al Monte Rebuffao con la sua cascata di case, il Castello dei Doria sulla cima e l’inconfondibile ponte a schiena d’asino, il quattrocentesco Ponte Vecchio: una cartolina d’altri tempi, un dipinto di Monet che qui soggiornò innamorato di tanta bellezza.

Il mio consiglio è quello di soffermarvi ad ammirare e immortalare Dolceacqua da questo lato, per cogliere la sua splendida visione d’insieme prima di attraversare il celebre ponte e avventurarvi nell’intrico di vicoletti lastricati, archi e piazzette dove “ogni angolo è una sorpresa”.

Cosa vedere a Dolceacqua, tra i borghi più incantevoli del Ponente

Innanzitutto, Dolceacqua è uno di quei borghi da esplorare senza fretta, passo dopo passo, scorcio dopo scorcio perchè la sua meraviglia si rivela proprio così, nell’attesa di una sempre nuova visuale nel suo cuore antico.

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Piazzetta dell’Armatore e i carruggi

Cuore che si presenta subito al meglio con l’affresco dedicato ad Andrea Doria del pittore Barbadirame (nativo del borgo) e la raccolta e graziosa Piazzetta dell’Armatore, impreziosita dalla pavimentazione con il mosaico dello stemma Grimaldi-Doria: fulcro della vita dell’antico villaggio, è oggi un fiabesco angolino dove fare una sosta e respirare un’atmosfera introvabile altrove.

Da qui, si dipanano i tipici carruggi liguri che, a mio parere, di per sé valgono la visita: salire e scendere tra l’acciottolato, fermarsi dinanzi alle case in pietra, ai negozietti di artigianato, alle botteghe di artisti è una delle esperienze più entusiasmanti del ritrovarsi nel centro storico di Dolceacqua.

Ma non solo: lungo il cammino, lo sguardo viene catturato dai portali decorati con scene di vita quotidiana del tempo che fu e stemmi allegorici, religiosi, nobiliari e di origine napoleonica: prendetevi tutto il tempo per scoprirli e vivere così la magia delle tradizioni.

Castello dei Doria

D’obbligo è inerpicarsi lungo Via Castello, il carruggio principale della “Tera”, che, come anticipa il nome, conduce allo scenografico Castello dei Doria, con alle spalle ben 900 anni.

Qui sarete coinvolti in un entusiasmante viaggio nel passato e nella storia del paese e del territorio grazie a mostre, filmati, installazioni multimediali e sale video, e il suggestivo percorso panoramico, arricchito da binocoli, vi regalerà un panorama difficile da descrivere a parole.

Immaginate di scorgere gli uliveti a perdita d’occhio, le vigne del Rossese di Dolceacqua, il blu del mare e, sullo sfondo, le Montagne Azzurre, ammantate di neve durante l’inverno.

Piazza Mauro

Il borgo è custode inoltre di numerose chiese, arricchite da affreschi di epoca medievale, statue, quadri e opere d’arte degne di nota: in Piazza Mauro non perdete l’occasione di varcare la soglia della quattrocentesca Chiesa di Sant’Antonio al cui interno trova posto il pregevole polittico di Santa Devota a opera di Ludovico Brea.

Una chicca? Ai margini della Piazza scattate una foto all’inconfondibile Fontana del Rossese che celebra il delizioso e famoso vino locale!

Località Borgo

Infine, concedetevi una passeggiata anche nella zona nuova del paese, la località “Borgo”: qui spiccano l’opera scultorea “Liguria Agreste” del maestro Sergio Unia e l’Oratorio di San Sebastiano, sede della Confraternita in onore del Santo, che conserva una notevole scultura in legno attribuita al Maragliano.

Cosa fare e assaggiare a Dolceacqua

Dolceacqua è un borgo da conoscere con calma nell’intrico del suo cuore di ciottoli e carruggi e da apprezzare per la sua atmosfera tuttora autentica e millenaria.

Una visita può essere l’occasione per assaporare i prodotti tipici della zona a partire dal già citato Rossese, rosso dal sapore morbido e dolce, dalla produzione limitata e prima D.O.C di Liguria.

Il dolce simbolo di Dolceacqua è la michetta, antico prodotto dalla consistenza morbida del pane e dal sapore genuino, tutelato dalla Denominazione Comunale di Origine che si trova in tutti i negozi del paese e che viene celebrato con la Festa del 16 agosto.

Se siete appassionati di escursioni e di un turismo lento alla scoperta del territorio, Dolceacqua è una meta di sicuro interesse: il circondario offre una vasta scelta di sentieri e percorsi di varia difficoltà come il “Dolceacqua-Terre Bianche” per ammirare le formazioni rocciose dei calanchi e i caratteristici vigneti, il “Dolceacqua-Chiesa di San Bernardo-Convento” per godere di panorami superbi”, e il “Dolceacqua-Santuario dell’Addolorata” che, tra uliveti e scorci impagabili, conduce al Santuario che osserva il mare là in fondo.

Articolo e foto di Flavia Cantini

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