cosa vedere a marostica e dintorni

Cosa vedere a Marostica e dintorni

Marostica è la città della provincia di Vicenza conosciuta per la famosa piazza degli scacchi, le ciliegie e gli asparagi bianchi. Costituisce un buon punto di partenza per un itinerario di viaggio in Veneto che ci porti a cavallo tra il Vicentino e la provincia di Treviso. Terra di cose buone, di luoghi signorili, colline che incontrano la pianura e tante cose buone da mangiare. Cosa vedere, quindi, a Marostica e dintorni?

Cosa vedere a Marostica e dintorni

Marostica, cosa vedere: scacchi e castelli

Oltre alle ciliegie e agli asparagi – a Marostica – c’è di più. Il centro della città è un piccolo grande gioiello, racchiuso tra le mura di un castello davvero unico. O dovrei dire castelli, al plurale. Il panorama di Marostica, infatti, è chiaramente disegnato dalle mura che uniscono il castello inferiore a quello superiore. Quello che ora è il centro storico e che, un tempo, era la città intera è racchiuso da una cinta muraria che unisce due castelli. Questo insieme di costruzioni risale al XIII Secolo e venne realizzato su ordine di Cangrande della Scala. Marostica, infatti, si trova in quello che fu il territorio degli Ezzelini, terribile famiglia citata anche da Dante nella Divina Commedia, colpevole di aver messo a ferro e fuoco mezzo Veneto. Il castello inferiore si affaccia sulla celebre piazza degli scacchi. Qui, ogni due anni, viene riproposta la famosa partita a scacchi del 1454, disputata per contendersi una fanciulla dal nome Lionora. Piccola curiosità sulla piazza di Marostica. Tutte le piazze principali delle città importanti del Veneto (o che erano importanti ai tempi della Serenissima) mostrano la “colonna del Leone”. Era il simbolo dell’assoggettamento alla Repubblica di Venezia. Un simbolo “parlante”, però. Come parlava? Tramite la posa e l’atteggiamento del Leone. La coda rivolta verso l’alto, come a Marostica, equivaleva a un assoggettamento felice e voluto. La coda verso il basso raccontava l’esatto contrario. Lo stesso vale per il libro che il leone protegge (che sarebbe il Vangelo): spesso il leone viene rappresentato con la zampa sul libro. Ciò equivaleva a dire che la città assoggettata non voleva pagare le tasse a Venezia.

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Bassano: un ponte che vale il viaggio

Il Ponte degli Alpini di Bassano è stato recentemente ristrutturato e vale il viaggio in quel di Bassano. La città è a dir poco un piccolo grande gioiello ma, nel caso si abba poco tempo, basta davvero fare un salto a vedere il ponte per ammirare qualcosa di davvero speciale. Il nome ufficiale di questa struttura è Ponte Vecchio, proprio come quello di Firenze. Vide la sua nascita all’inizio del XIII Secolo e venne più volte rifatto e risistemato. La sua caratteristica principale è quella di essere totalmente in legno, a differenza di altri ponti coperti sparsi in giro per l’Italia. Come se non bastasse aver già messo le mani su mezza Vicenza, Andrea Palladio mise le sue mani e la sua mente anche sul Ponte di Bassano, modificandone la copertura (e il sistema su cui si regge) alla fine del XVI Secolo.

marostica e dintorni: bassano

Bassano è anche la casa della più antica distilleria di grappa d’Italia: la Distilleria Nardini. Questa attività nacque nel 1779, quando gran parte di altre distillerie (in Trentino) erano ancora parte dell’Austria. Bortolo Nardini, il fondatore, arrivava proprio dai territori austriaci. Nacque in Val di Cembra.

Possagno: l’armonia firmata Antonio Canova

Da Bassano a Possagno, il passo è breve. La strada che collega le due città è la SP248, una provinciale che viaggia tra le province di Treviso e Vicenza. Per quel che mi riguarda, è una delle più belle venete da seguire per un viaggio on the road in Veneto. Collega Bassano a Possagno, Asolo e Montebelluna, portandovi fino al Piave. Una prima fermata su questo itinerario che ci sta raccontando cosa vedere a Marostica e dintorni è Possagno, paese natale di Antonio Canova, il celebre scultore neoclassico. Qui potete trovare la Gypsotheca del Canova, oltre al tempio Canoviano dove lo scultore è sepolto. La Gypsotheca è un museo unico nel suo genere: contiene tutte le prove in gesso che il Canova realizzava prima di scolpire il marmo. C’è chi dice che il vero genio del Canova risieda in quelle statue in gesso, perché sono le prime che sono uscite dalla sua mente. Sono l’atto di nascita di un’arte senza pari, che tutto il mondo ci invidia.

marostica e dintorni: possagno

Asolo: una passeggiata in compagnia di Eleonora Duse

Asolo è una piccola città dalla storia davvero millenaria. Nacque in epoca romana, su di un luogo che venne sempre abitato fin dal Neolitico per via della sua posizione su un colle. Lo splendore vero e proprio arrivò ad Asolo con la dominazione veneziana. Furono quelli gli anni in cui, proprio lì, sorsero ville e palazzi e la città divenne quel piccolo scrigno tutto da fotografare che possiamo vedere anche oggi. Fu nel ‘900 che Asolo diventò un vero luogo dove andare assolutamente. Qui viveva, infatti, Eleonora Duse, amante di Gabriele d’Annunzio e grande attrice di teatro. Eleonora fece di Asolo un vero e proprio salotto buono della cultura di quel tempo. Il museo civico della città è uno dei luoghi da visitare perché custodisce lettere e diari della grande attrice italiana.

Villa Maser: giochi pittorici e bellezza

A pochi chilometri da Asolo, proseguendo sempre verso est con una piccolissima deviazione dalla SP248, si trova Maser, dove a farla da padrona è Villa Barbaro, chiamata comunemente la Villa di Maser. Qui torniamo nelle opere nate dall’ingegno di Andrea Palladio, che la progettò a metà del XVI Secolo. Al di là della bellezza architettonica, ciò che per cui è famosa Villa Barbaro di Maser è decorazione dei suoi interni. Proprio come accade nei progetti di costruzione di una casa al giorno d’oggi, l’architetto che studia la struttura della casa collabora con un designer di interni per le decorazioni.

marostica e dintorni: villa Maser

A quel tempo, il connubio fu tra Andrea Palladio per la struttura e Paolo Veronese per gli interni. Al piano nobile della casa padronale si possono ammirare alcuni affreschi del Veronese, studiati appositamente per allargare lo spazio tramite illusioni ottiche. Una meraviglia diventata Patrimonio UNESCO.

Articolo di Giovy Malfiori
Foto di Villa Maser e di Possagno di Giovy Malfiori

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