
Cosa vedere a Chiavari, turismo per intenditori
Chiavari mi accoglie come una piacevole sorpresa da scoprire passo dopo passo mentre mi immergo nella sua atmosfera quasi fuori dal tempo ed entro in contatto con una città ligure che ricorda, grazie alla struttura del suo ampio centro storico adornato da circa 3 chilometri di portici medievali, chiese, monumenti e piazze, le caratteristiche città del Piemonte o della Lombardia; tuttavia la Liguria si fa notare nei vivaci colori delle abitazioni e nell’architettura dei sontuosi edifici nobiliari che richiamano l’eleganza dei palazzi del centro storico di Genova.
Cosa vedere a Chiavari
Piazza Mazzini, Via Ravaschieri e Via Raggio, i simboli di una città per intenditori
È la città ideale per intenditori che desiderano vivere esperienze autentiche e, a questo proposito, non si può certo tralasciare una passeggiata tra le vivaci bancarelle del mercato rionale. Ogni mattina, dal lunedì al venerdì, e durante l’intera giornata del sabato, il mercato offre la migliore selezione di frutta e verdura, il tutto nella suggestiva cornice di Piazza Mazzini (o “piazza dei cavoli”), edificata durante la costruzione della Cittadella, arricchita dal monumento dedicato a Cesare Mazzini del 1886 e dall’elegante architettura del Palazzo di Giustizia, sempre del 1886, ispirato allo stile medievale e al gotico toscano.
Si tratta, insomma, di una destinazione di elevata qualità per un turismo di altissimo livello, da cui si ritorna a casa arricchiti da esperienze e sensazioni autentiche che rimangono impresse nella mente e nel cuore.
Gli innumerevoli edifici signorili di Chiavari svettano lungo le attuali vie Raggio e Ravaschieri (nobili famiglie discendenti dai Conti di Lavagna) e, oltre alla loro splendida architettura, offrono una vasta selezione di musei, archivi storici, opere pittoriche, sculture e oggetti di assoluto valore.
Piazza Nostra Signora dell’Orto
L’incanto di Chiavari si manifesta fin dal primo incontro all’uscita della stazione ferroviaria con l’ariosa Piazza Nostra Signora dell’Orto, all’entrata del centro storico, una suggestiva piazza su cui si erge la monumentale Cattedrale omonima, uno dei santuari liguri più rinomati, che richiama quasi l’immagine di un tempio greco e conserva al suo interno un notevole patrimonio artistico.
Di impianto seicentesco, costruita per essere custode di un’immagine della Madonna venerata in seguito alla pestilenza del 1493, ottiene l’attuale forma nell’Ottocento, con la ristrutturazione avviata nel 1823.
Sul lato destro, ecco poi il Palazzo Vescovile e il Seminario, entrambi ottocenteschi: il Palazzo Vescovile ospita il Museo meteosismologico e il Museo diocesano, quest’ultimo ricco di pregevoli opere quali, ad esempio, un cielo di baldacchino processionale di manifattura cinese e una tavola del Trecento della scuola di Barnaba da Modena.
Sulla stessa piazza si affaccia anche Palazzo Bianco, del XIX secolo in stile neoclassico, oggi sede del Municipio, e si ammirano la statua in marmo di Vittorio Emanuele II del 1898 dello scultore Luigi Brizzolara, e la statua in bronzo di Papa Wojtyla a opera di Gaspare Da Brescia, all’ombra del porticato della Cattedrale.
Un centro storico ricco di esperienze
Mi addentro nel cuore della città e cammino senza fretta sotto i pittoreschi porticiche emanano un’atmosfera antica e tradizionale grazie alle loro arcate e ai pavimenti ornati con mosaici.
Qui, il mio sguardo viene catturato dalle numerose botteghe storiche risalenti ai primi del Novecento, autentiche testimonianze di un glorioso passato, che offrono prodotti ed esperienze uniche che non si possono trovare altrove.
Incontro, ad esempio, una tripperia, un’attività unica e storica, dove è possibile ammirare l’abile lavoro artigianale dietro la preparazione delle frattaglie; poi, una gioielleria del tardo Ottocento, con vetrine in legno di pino che ruotano e si aprono sulla strada principale, che conserva ancora un binario metallico utilizzato per spostare il bancone di vendita e lasciare spazio al “trasloco” delle tre vetrine mobili, che venivano riposte nel retrobottega al termine della giornata; infine, trovo una vineria arredata in stile anni Venti, in legno, perfetta per gustare i migliori vini della produzione ligure in un ambiente caldo e accogliente.
Altro fiore all’occhiello del centro storico di Chiavari è rappresentato da una cereria risalente al Cinquecento, che ancora oggi produce candele utilizzando metodi tradizionali. Inoltre, sorprende la bottega di un abile intagliatore che, tra le molte meraviglie, realizza anche polene per le barche, l’ultimo rimasto a dedicarsi a questa forma d’arte.
Non mancano poi le tipiche trattorie, dove assaporare i piatti più rappresentativi della tradizione culinaria ligure, come la farinata appena sfornata dai forni a legna!
Nelle eleganti caffetterie della città, è poi d’obbligo assaggiare i “Sorrisi di Chiavari“, inconfondibili cioccolatini con liquore prodotti esclusivamente qui e non reperibili nei supermercati.
Il Porto Turistico
Sebbene Chiavari non sia una di quelle città liguri che vivono quasi soltanto per il mare (anzi, dal centro storico non sembra di trovarsi in una città marinara), il Porto Turistico è integrato alla perfezione nel contesto urbano, una delle marine migliori d’Italia per i diportisti, in grado di accogliere oltre 500 imbarcazioni cui si aggiungono i 150 posti della Calata Ovest.
Corso Valparaiso
La passeggiata di 2 chilometri che unisce il porto al lungomare ed è un susseguirsi di aree verdi, fontane, gelaterie, bar, pizzerie e ristoranti per piacevoli momenti di relax ammirando il blu.
Articolo e foto di Flavia Cantini
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