colli euganei, territorio votato alla viticoltura

Colli Euganei, un territorio da sempre votato alla viticoltura

Percorrendo le strade che da Ovest portano ad Est, da Nord portano a Sud, da Sud portano a Nord e da Est portano a Ovest, quando si arriva in prossimità del territorio dei Colli Euganei si ha la sensazione di vedere degli scogli isolati nel mare. Così li definì il geologo inglese John Strange intorno al 1770.

Di origine vulcanica, da cui deriva la forma conica, man mano che ci si addentra nel territorio si spalanca un mondo di rilievi che si susseguono con mille sfumature di verde. Pendii boscosi, valli ampie e soleggiate e all’improvviso filari di vigneti che si susseguono dando uniformità e ordine a questo su e giù naturale.
Sull’altro versante esplode il giallo delle Ginestre intervallata qua e là da foglie del fico d’India nano e orchidee selvatiche. Proseguendo all’interno della boscaglia, l’ombra del castagno del leccio e dell’acacia rendono l’aria più fresca, e di nuovo la vite ordinatamente simmetrica si estende per centinaia di metri.

I Colli Euganei, un territorio da sempre votato alla viticoltura. 19.000 ettari proclamati Parco Regionale nel 1989, si estendono in 15 Comuni a ridosso della città di Padova. Un centinaio di alture delle quali solo una può assurgere alla qualifica di “Monte”, il Venda, con i suoi 604 m. La più grande spa d’Europa divide gli Euganei dalla città del Santo. Un bacino termale le cui acque sono famose per i loro poteri terapeutici fin dalla romanità.   

Gli Euganei sono come un museo a cielo aperto; in quest’area dalle dimensioni piuttosto ridotte, si può passare dalla flora mediterranea a quella subalpina per un totale di oltre 1500 specie vegetali.

La storia di queste colline inizia 43 milioni di anni fa, con una serie di eruzioni vulcaniche sottomarine che arrivano improvvise a scuotere il quieto torpore dell’antico mare che copre la pianura padana. Le originarie stratificazioni sedimentarie di Rosso Ammonitico e di Biancone, successivamente coperte da Scaglia Rossa e Marna euganea provenienti dalla disgregazione delle Alpi vengono spinte verso l’alto. Dove la lava riesce a fare breccia nei suoli e a fuoriuscire, si formano colline coniche con le sommità e i pendii a matrice vulcanica. Qui troviamo trachite e latite. Dove la forza del fuoco non riesce a rompere il fondale sedimentario, si formano colline dalla forma arrotondata. In molti punti dei Colli oggi possiamo rinvenire con facilità fossili marini.  

paesaggio dei colli euganei

I vini dei Colli Euganei, una straordinaria varietà

Una ricchezza e una varietà di suoli che palesa da prima di Cristo la vocazione per la viticoltura. Sono numerose e si susseguono nel tempo le testimonianze della presenza della vite e della sua importanza per il territorio. 

Gli ordini monastici aiutano i contadini nella coltivazione della vite e li consigliano nell’arte di fare vino. I nobili, di ritorno dai loro viaggi, portano nuove barbatelle e le piantano sugli euganei, i mercanti veneziani di rientro dalle loro missioni in oriente tornano in patria con un bottino prezioso: i moscati. 

Gli Euganei sono quindi una terra d’elezione e di eccellenza per la vite e la carta vini delle vulcaniche colline va infoltendosi di pagine con il passare del tempo e delle genti. In questa ampiezza e varietà di tipologie, sono due gli interpreti principali, i moscati da un lato e i bordolesi dall’altro. L’elegante aromaticità dei moscati e la muscolosa struttura dei rossi, sono la rappresentazione gusto-olfattiva dei versanti degli euganei, da quelli freschi che ospitano anche specie subalpine a quelli esposti a sud, con connotati mediterranei. 

L’impronta dell’origine vulcanica dei Colli Euganei è inequivocabile: longevità, pienezza e mineralità sono riscontrabili quasi come marchi di fabbrica per chi assaggia i vini. 

 

Articolo di Lisa Chilese, Responsabile delle attività di Promozione del Consorzio Vini Colli Euganei

LEGGI ANCHE

Follow