chioggia e la zuppa di pesce

Chioggia e la Zuppa di Pesce

Il mio ristorante preferito? È quello con vista mare, così che si possa respirare l’aria che arriva da lontano. E quando ordino una zuppa di pesce, riesco a immaginare l’estenuante lavoro del pescatore per poter portare sulle tavole un pesce fresco e così ricco di sapori e profumi.

Cuore marinaro

Nata e cresciuta in campagna, il mare ce l’ho da sempre nel cuore.
Il mare dei padovani notoriamente è Sottomarina, città marittima vicino a Venezia e confinante con Chioggia, dove ancora oggi c’è un bellissimo mercato del pesce, il mio mercato.

Chioggia sorge su un gruppo di isolette divise da canali e collegate fra loro da ponti, una vera piccola Venezia, con i suoi bar all’aperto, i suoi abitanti che girano in bicicletta e le urla dei pescatori che vendono al mercato coperto giornaliero.

bar e ristoranti di chioggia

La mia famiglia, però, preferiva la costa emiliana-romagnola: si partiva il venerdì pomeriggio in direzione del Lido degli Scacchi, uno dei sette lidi ferraresi.

Metà dei miei concittadini di Este aveva casa ai lidi ferraresi. D’estate sembrava di non essere mai partiti, le facce note che giravano erano tantissime.

Al mare mi sento nel mio habitat.

Per chi non li conosce, i lidi ferraresi sono una lunghissima lingua di spiaggia, dove finisce un lido inizia il secondo e avanti così, fino a Comacchio.

Era l’estate del 1984, come al solito i miei avevano affittato casa per i 3 mesi estivi, io praticamente vivevo 3 mesi al mare alternando mamma e papà con i nonni materni e paterni.

All’epoca facevo un sacco di storie per mangiare (ci vorrebbe ora, per smaltire un po’ di chili superflui) mangiavo solo ed esclusivamente pesce. Strano per una bambina, eppure, ve lo giuro, quando mi presentavano un piatto di pesce di qualsiasi tipo, per me era la felicità.

Una mattina, mi sveglio presto, inforco la mia bicicletta, guai andare al mare senza, e pedalando da sola, mi dirigo verso Porto Garibaldi. Per chi conosce la zona sa che la strada non è proprio brevissima. Arrivata lì, mi sistemo su una delle banchine per vedere attraccare i pescherecci di ritorno.

Ormai mi conoscevano, così il solito pescatore mi faceva vedere il pesce, e mi raccontava la nottata di pesca appena trascorsa. Da lì a mezz’ora arrivavano mio papà e mia sorella per recuperarmi.

Naturalmente, inutile che ve lo dica, andavo a pesca con mio nonno tutte le volte che potevo, e quasi tutti i giorni raggiungevo a nuoto gli scogli e raccoglievo quelli che da noi chiamiamo peoci, ossia le cozze. E poi, via di spaghettate!

Eccomi in mezzo al mio amato mare.
Crescendo, la mia passione per il mare è aumentata, ora ho la fortuna di poter girare il mondo e vedere tanti “altri” mari diversi.

canali di chioggia

Questa invece è una vecchia ricetta veneta, quasi in disuso, che trae le sue origini nella zona di Caorle e di Chioggia, dove veniva preparata dalle famiglie di pescatori, i quali usavano pesci poco costosi, mentre i più cari venivano venduti al mercato ittico della città.

Secondo il Maffei, il brodetto contemplava in passato una sola qualità di pesce, solitamente il go’Veniva cotto in barca, in un recipiente di coccio, su carbonella.

Broetto de pesse alla Ciosòta

Ingredienti per 4 persone

1 kg di pesce misto fra racina (varagno), scorfano (scarpena), san pietro, ghiozzi (gò), gallinella (luserna) e rana pescatrice, oltre agli altri pesci disponibili, a seconda della stagione.
500 g di molluschi che possono essere, sempre in base alla stagione, cicale o canocie, gamberi, mazzancolle, scampi, ma anche seppie, calamaretti e/o moscardini.
500 g fra cozze (peoci) e vongole (bibarasse)
4 capesante
1 spicchio di aglio
1 cipolla bianca di Chioggia
1 costa di sedano
1 carota
½ bicchiere di vino bianco
1 cucchiaio di passata di pomodoro
Olio evo
Pepe macinato al momento
Polenta bianca abbrustolita o Bussolai

Preparazione

Pulire le cozze, eliminare le barbe e lasciarle in acqua fredda e sale con le vongole.

Eviscerare e pulire tutto il pesce, sfilettarlo e mettere da parte le carcasse.

Disporre i filetti in un vassoio, coprire con pellicola e mettere in frigo.

Tritare finemente la cipolla e l’aglio.

In una casseruola scaldare un paio di cucchiai di olio evo, tostare, premendo con un mestolo, le carcasse fino a farle dorare. Versare 3 litri di acqua freddissima e qualche cubetto di ghiaccio, portare a bollore, unire la costa di sedano e la carota, abbassare il fuoco, schiumare e far ridurre il liquido della metà. Filtrare, mettere da parte e tenere al caldo.

In un tegame basso e largo far dorare dolcemente il trito di cipolla e aglio, unire gli scampi, le mazzancolle e le cicale, qualche mestolo di fumetto, il vino, il pomodoro, farlo evaporare e far cuocere a fuoco basso e coperto per 15’. Unire le cozze e le vongole e lasciarle cuocere fino a quando non si apriranno e infine unire i filetti tagliati a tocchetti e cuocere per altri 5’, senza mai mescolare.

Regolare di sale e servire con i bussolai e una generosa macinata di pepe.

zuppa di pesce a chioggia

“Oh, la coraggiosa vita del Pescatore,
di tutte è la migliore,
è sgombra di dissidi, piena di gaiezza
e da molti è amata, è una certezza.
Altre amenità
Non son che banalità,
sol questo è un piacere onesto,
poiché ciò che facciamo
non causa danno alcuno,
ma contentezza e gioia per ognuno.”

Recitava così Izaak Walton nel suo libro Il pescatore perfetto.

 

Articolo di Erica Zampieri.
Le immagini sono della bravissima fotografa Sara Vigo. Date un’occhiata ai suoi scatti su @saravigophotography

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