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Brisighella: cosa vedere e assaggiare tra Romagna e Toscana

C’è un pezzo di Romagna che dialoga con la Toscana in un modo speciale e lo fa da tanto tempo. Se ne accorse perfino Dante, nella sua fuga da Firenze e ben lo sapevano due persone speciali come Sibilla Aleramo e Dino Fontana. Si tratta di un paese piccolo, il cui centro storico è fatto di poche vie ma dense di bellezza di cui riempirsi gli occhi. Come se questo non bastasse, visitare Brisighella è una festa anche per le papille gustative.

Cosa vedere a Brisighella

la Rocca

Essere un luogo di confine – ora tra due regioni ma, nel passato, tra due stati diversi – prevede un ruolo difensivo capace anche di plasmare anche il territorio. Lo sa bene Brisighella che è dominata dalla Rocca voluta dalla famiglia Manfredi a protezione della piccola città. La Rocca è posta in alto, sopra il centro storico, ed è raggiungibile anche a piedi. La struttura della Rocca Manfrediana è quella di una castello difensivo. Uno degli elementi più belli è la torre detta “Veneziana” per la sua forma tonda. Furono, per l’appunto, i Veneziani a introdurre questa tipologie di torri nelle costruzioni militari. Visitare la Rocca Manfrediana può prendere anche più di un’ora di tempo: occorrono buone gambe perché le scale della rocca sono proprio potenti.

rocca di brisighella

La Torre dell’Orologio

Simbolo indiscusso di Brisighella, a poca distanza dalla Rocca si trova la Torre dell’Orologio, pronta a farsi notare da tutti ma, soprattutto (siete avvisati) a farsi sentire ogni quarto d’ora a tutte le ore del giorno e della notte. Molti B&B della zona, infatti, offrono tappi per le orecchie per evitare di sentire i rintocchi durante la notte. Detto questo, la Torre dell’Orologio è raggiungibile a piedi dalla Rocca. Dal suo basamento si gode davvero di un vasto panorama su tutta la zona. Consiglio: se visitate questa zona in autunno, vi si riempiranno gli occhi di colori.

torre dell'orologio di brisighella

La via degli Asini

Come vi dicevo, il centro storico di Brisighella è composto di poche vie, una delle quali è un gioiello custodito a qualche metro da terra. Si tratta della Via degli Asini, di costruzione medievale. A quei tempi non era inconsueto trovare nelle città che avevano il privilegio di avere il mercato delle vie coperte che venivano usate sia come botteghe. Non solo: erano anche un riparo notturno per pellegrini e animali. La Via degli Asini a Brisighella è molto bella e le case che vi si affacciano sono ancora oggi abitate proprio dalla gente della città. Anche per accedere a questa via occorrono buone gambe.

cosa mangiare a brisighella

Cosa mangiare a Brisighella: cibo che sa farsi volere bene

Brisighella è terra di gente genuina, che sorride, che sa farsi volere bene alla prima battuta. Non vi sarà difficile cogliere accenti e modi dire molto diversi tra le persone che vivono qui. Molti hanno più attinenza con la vicina Toscana mentre altri sono proprio figli della Romagna di cui Brisighella fa parte. Lo stesso vale per i piatti che si possono assaggiare qui. Il primo, indiscusso, è il re della cucina romagnola, soprattutto della provincia di Ravenna. Si tratta della Spoja Lorda, una pasta ripiena condita con il ragù. Ogni ristorante o trattoria propone la sua versione e vale proprio la pena di assaggiarla. Un qualcosa che mi ha stupito, tra le varie proposte gastronomiche di Brisighella, sono state le tigelle locali. Dire “tigella” richiama alla mente quel piccolo “panino” piatto che si impreziosisce con salumi e formaggi e che si trova soprattutto in Emilia. La tigella di Brisighella è diversa: più grande, più morbida e con un gusto che diventa perfetto quando accostato con i salumi di mora romagnola, così particolari e così “Romagna” nel loro essere una pura espressione di un territorio speciale. Chissà se anche Dante, al suo passaggio da Brisighella secoli fa, li aveva apprezzati.

Articolo e foto di Giovy Malfiori

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