
Asiago: cosa vedere e cosa mangiare tra storia, natura e formaggio
Non credo esista una stagione in cui non passerei qualche giorno (o qualche settimana) sull’Altopiano di Asiago, in provincia di Vicenza. Io non faccio testo perché l’ho sempre frequentato fin da quando ero piccola e ogni zona di quella comunità formata da 7 comuni, tutti speciali, mi dice qualcosa. Asiago è uno di quei posti dove si può andare solo per godere della natura e della montagna ma può diventare una perfetta guida turistica per raccontare gli eventi legati alla Grande Guerra. Come se questo non bastasse, la tradizione del Formaggio Asiago DOP è qualcosa di eccezionale: un ingrediente che sa essere base di una cucina locale che sa farsi davvero apprezzare.
Altopiano di Asiago: cosa vedere se si ama la storia
Partiamo proprio dalla Grande Guerra, avvenimento che ha segnato profondamente l’Altopiano di Asiago per via della sua posizione geografica al confine tra quello che era, al tempo, l’Impero Austro-Ungarico e il Regno d’Italia. Uno dei simboli del racconto della Grande Guerra sull’Altopiano di Asiago sono i libri di Mario Rigoni Stern o un film potente di Ermanno Olmi dal titolo Torneranno i prati. La Grande Guerra si rivela a chiunque passeggi nelle località dell’Altopiano di Asiago. Il primo monumento – impossibile non notarlo – è il sacrario militera del Leiten (dal nome del luogo in cui si trova). Come molti sacrari della Grande Guerra, venne costruito in stile monumentale negli Anni ’30 e, ancora oggi, contiene i resti di circa 54 mila soldati. Al giorno d’oggi è un simbolo che ci ricorda la grande importanza della pace. Più raccolto, quasi intimo e molto significativo è il cimitero del Boscon, un luogo sempre legato ai caduti della Grande Guerra ma, in questo caso, si tratta di caduti stranieri. Un posto che toglie quasi il cuore, anche ai meno avvezzi a subire il fascino della storia. Last but not least, un luogo da vedere sull’Altopiano di Asiago per ricordare la Grande Guerra è senza dubbio Forte Corbin. La zona è piena di forti (o di resti di forti) di quel periodo ma Forte Corbin è forse il meglio conservato e quello che racconta maggiormente quel periodo. A mio avviso, si tratta anche di un monumento da visitare in famiglia, per spiegare ai viaggiatori più piccoli l’importanza e il significato di certi periodi.
Altopiano di Asiago: cosa non perdere se si ama la natura
Non credo ci sia centimetro dell’Altopiano di Asiago che non sia adatto a chi ama la natura. La struttura del territorio rende molte passeggiate adatte davvero a tutti, anche a chi ha poco allenamento. Occorre arrivare comunque sempre sui sentieri attrezzati di buone scarpe e di tutto ciò che la montagna, di norma, chiede, soprattutto l’umiltà nel capire i propri limiti e il rispetto che dobbiamo al territorio. Un luogo più unico che raro da raggiungere è l’Altar Knotto, una formazione rocciosa molto particolare nel territorio di Rotzo, dalla quale si gode di un panorama proprio avvolgente e che, in autunno, diventa il posto perfetto per il foliage. In alternativa, nella zona di Gallio, si trova la Val di Nos, dove si può seguire un percorso didattico-forestale adatto a tutti: un ottimo modo per conoscere flora e fauna dell’Altopiano di Asiago.
Altopiano di Asiago: il paradiso di chi ama il formaggio
Chiunque penserebbe al formaggio nominando Asiago e il suo altopiano. Non tutti sanno che il Formaggio Asiago DOP è solo quello prodotto in Altopiano durante l’estate, quando le mucche sono in alpeggio. Il periodo migliore per gustarlo è la fine dell’estate quando, non a caso, ci sono eventi come “Made in Malga” che promuovono proprio tutta la produzione italiana che prende vita dai 700 metri sul livello del mare in su. Ci sono mille posti dove gustare il Formaggio Asiago DOP e uno dei modi migliori è fare il giro delle malghe, con una passeggiata che abbia nella natura e nella gastronomia i suoi centri principali. Il giro delle malghe di Gallio, per esempio, è super consigliato da questo punto di vista.
Un’altra esperienza gastronomica da non perdere sull’Altopiano di Asiago è fare un salto in qualche caseificio del consorzio Asiago DOP. Il mio consiglio e la mia preferenza cadono sempre sul Caseificio del Pennar, luogo spettacolare che prende nome dalla zona dell’Altopiano in cui si trova. Portate con voi una borsa termica, soprattutto se andate a fare spesa nell’ultimo giorno di viaggio: le specialità da portare a casa sono molte, come del buonissimo Asiago Stravecchio, davvero difficile da trovare fuori dal Veneto (ma oserei dire anche al di fuori dell’Altopiano). Le bontà dei 7 comuni, però, non si fermano qui. Qui siamo in zona cimbra, anche per tradizione gastronomica. Molte trattorie della zona usano le erbe di campo come elementi centrali di pietanze spettacolari. In maggio, per esempio, non vi sarà difficile trovare in qualche menù il risotto o dei piatti con gli “sciopeti”: nome locale che identifica la Silene Vulgaris. I suoi germogli e le sue foglie sono un qualcosa di eccezionale.
Articolo e foto di Giovy Malfiori
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