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Weekend ad Acqui Terme: cosa vedere e cosa assaggiare

Visitare Acqui Terme è un tuffo nell’eleganza e nella tipicità, la scelta ideale per gli “intenditori”, per chi ama scoprire e assaporare il territorio e ciò che lo contraddistingue.

L’affascinante cittadina dell’Alessandrino, famosa per le sue terme, si fa subito apprezzare per il decoro del centro storico, la bellezza dei palazzi, la vasta scelta di negozi e locali che propongono il meglio della gastronomia e dei prodotti tipici, e il suo forte legame con l’acqua termale: a dare il benvenuto a pochi passi dalla stazione, ecco infatti la fontana a scale di Corso Viganò, la splendida Fontana delle Ninfee.

Il suono degli zampilli scroscianti e i giochi di luce sull’acqua limpida sono il primo biglietto da visita di Acqui Terme, pronti a lasciarvi sorprendere?

Una passeggiata nel cuore di Acqui Terme, cosa vedere 

Alla domanda “Cosa vedere ad Acqui Terme?” rispondo subito dicendo che, secondo me, il modo migliore per conoscere la cittadina termale è, innanzitutto, fare una passeggiata lungo le vie del centro storico impreziosite da notevoli punti di interesse e negozi tipici da cui si spande lo stuzzicante aroma di funghi secchi, solo per farvi un esempio.

Enoteche, gelaterie, pasticcerie, ristoranti ed eleganti bar completano l’offerta turistica trasmettendo una piacevole sensazione di accoglienza e di trovarsi in una realtà legata profondamente a un territorio di cui gradire le eccellenze enogastronomiche.

fontana di piazza vigano ad acqui terme

Durante il percorso, vi segnalo le tappe cui dovete una sosta più approfondita, a partire da quello che possiamo definire il simbolo di Acqui, ovvero la “Bollente”, nell’omonima piazza: la fonte termale ha un getto di 560 litri di acqua al minuto, acqua sulfureo-salso-bromo-iodica che sgorga naturalmente a una temperatura di 74,5 gradi.

cosa vedere ad acqui termeSubito al di sopra, svetta la bianca edicola-tempietto ottagonale in marmo, realizzata nel 1879 dal genio di Giovanni Ceruti: soffermarsi è d’obbligo nel punto nevralgico del centro storico per ascoltare il suono ininterrotto dell’acqua curativa, aspirarne i vapori benefici e, se volete provare, anche bere un sorso (anche se il sapore potrebbe non essere particolarmente invitante…).

Volgete poi lo sguardo sulla Torre Civica dell’Orologio, risalente alla fine del 1100, con la caratteristica di essere “priva di fondamenta” in quanto si appoggia alle case vicine.

A 200 metri, raggiungete Piazza Abramo Levi su cui svettano il Palazzo Comunale e Casa Robellini, edificata nel Cinquecento e successivamente rimaneggiata nel Settecento, e rimane visibile la Fontana romana dalla struttura perfettamente conservata all’angolo con Corso Roma.

Ma siamo appena all’inizio del nostro viaggio alla scoperta di cosa vedere ad Acqui Terme. Cittadina vescovile, ospita in Piazza Duomo la Cattedrale di Santa Maria Assunta, di impianto romanico del X secolo, originariamente a tre navate e poi riedificata tra il XVI e il XIX secolo: oggi a cinque navate, custodisce al suo interno pregevoli tesori artistici e architettonici tra cui citare le decorazioni del Settecento e dell’Ottocento.

Altri edifici di culto da visitare sono la Chiesa dell’Addolorata già Monastero di San Pietro e la Chiesa di San Francesco.

Durante la vostra passeggiata nel cuore di Acqui Terme, non dimenticate di fare una sosta golosa a base dei piatti del territorio e di portarvi a casa il meglio delle eccellenze che fanno bella mostra di sè dalle vetrine dei negozietti di nicchia.

Se amate la storia, fate tappa al Castello dei Paleologi, in posizione elevata in Via Morelli 2, antica roccaforte del borgo medievale, che oggi ospita il Museo Archeologico. Qui potrete percorrere un interessante itinerario storico che parte dalla Preistoria e arriva al Medioevo: notevole è la sala principale dedicata alla vocazione termale di Acqui con la ricostruzione della Bollente.

Incluso nella visita il Giardino Botanico/Birdgarden, impreziosito da opere d’arte e reperti archeologici.

Vi consiglio poi di raggiungere il quartiere Bagni, passeggiando lungo i raffinati portici su cui si affacciano bar e botteghe; questa è la zona che rievoca, ancora una volta, lo stretto rapporto tra Acqui e le terme: da vedere, le rovine del vasto complesso termale romano rinvenuto durante la costruzione dei nuovi portici nel 1913 e, a circa 2 chilometri dal centro, ciò che rimane dell’Acquedotto Romano lungo la riva destra del fiume Bormida, 15 pilastri e 4 archi, una delle testimonianze di acquedotto meglio conservate del Nord Italia.

Il meglio dell’enogastronomia di Acqui Terme, tra profumi e sapori

Ho già accennato come, per me, visitare Acqui rappresenti un viaggio all’insegna della “tipicità” e del territorio: lo scoprirete anche voi assaporando i prodotti di eccellenza che offre dal punto di vista enogastronomico.

Lasciatevi ispirare dal profumo dei funghi porcini secchi, assaggiate i morbidi amaretti, il torrone, le lingue di suocera, i golosi Acquesi al Rhum, praline di crema di marroni, cioccolato fondente, rhum, albume e nocciole.

Una vera chicca, che vi consiglio di assaggiare, sono le “bollentine“, create al Bistrò di Acqui Terme di Corso Bagni, brioches di fine pasticceria e ingredienti di qualità indiscussa, le uniche sfogliate a mano con acqua termale.

Infine, l’Acquese è zona di vini pregiati come il Moscato d’Acqui, un bianco frizzante da dessert, il Dolcetto, e il Braghetto, rosso frizzante da dessert.

Ah, non dimenticate i prelibati tartufi!

Articolo e foto di Flavia Cantini

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